Rifugio e albergo senza telefono: il caso in Provincia

Primiero. Nei giorni scorsi sul Trentino i gestori dell’Hotel Chalet Piereni, in Val Canali a 5 km da Fiera di Primiero e quelli del Rifugio Vederna, punto di riferimento sull’omonimo altipiano della...



Primiero. Nei giorni scorsi sul Trentino i gestori dell’Hotel Chalet Piereni, in Val Canali a 5 km da Fiera di Primiero e quelli del Rifugio Vederna, punto di riferimento sull’omonimo altipiano della Vederna, nel Comune di Imer, avevano denunciato i disagi e i gravi inconvenienti creati alle loro strutture turistiche dal mal funzionamento dei collegamenti telefonici per la cronica precarietà in cui si trovano le linee telefoniche, proprio per le riparazioni eseguite in modo “raffazzonato” con cavi volanti, stesi a terra in prati e boschi, costituendo un pericolo per persone e animali.

L’interrogazione

I consiglieri provinciali “5 Stelle” Alex Marini e Filippo Degasperi, facendo riferimento ai due casi segnalato dal nostro giornale, hanno presentato un’interrogazione in consiglio provinciale nella quale fanno presente quanto accade nelle due zone turistiche. «Riteniamo che in un territorio dalla spiccata vocazione turistica come è la Provincia di Trento – scrivono Marini e Degasperi – risulti inaccettabile che nel pieno della stagione di apertura di alberghi e rifugi si verifichi l’interruzione di un servizio pubblico fondamentale come la copertura telefonica, interruzione che, aggiungiamo, nel caso dell’Hotel Chalet Piereni, è arrivata a perdurare per il lasso di tempo di oltre un mese. Le ragioni sono evidenti ed afferiscono sia al prevedibile danno d’immagine subito dal sistema trentino nel suo complesso al diffondersi della notizia dei ritardi negli interventi di ripristino delle linee telefoniche e dei disservizi correlati, che per le conseguenti ed inevitabili problematiche commerciali ma soprattutto per evidenti ragioni di sicurezza e di garanzia nella tempestività degli interventi di soccorso connessi a situazioni di potenziale pericolo in località impervie, eventi nient’ affatto rari in un territorio come il nostro». E continuano: «Riteniamo necessario approntare un sistema più efficiente per affrontare emergenze e disservizi, almeno per i rifugi dove si registrano picchi di escursionisti, se necessario anche attraverso l’installazione di nuove tecnologie che potrebbero ovviare in maniera più che soddisfacente alle criticità generate dall’interruzione delle linee telefoniche tradizionali».

Le richieste

«Si interroga il presidente della Provincia per sapere se conosca le vicende e quale sia l’esito delle eventuali iniziative adottate per risolvere le stesse. Si chiede se siano allo studio soluzioni di sistema riguardo ai servizi telefonici dei rifugi di montagna isolati dalle aree abitate che alla data di deposito del presente atto risultino sprovvisti di copertura da parte della rete telefonica mobile». R.B.













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