Primiero ha la sua rianimazione 

Salute pubblica. Inaugurate ieri all’ospedale di Feltre la nuova terapia intensiva e le moderne sale chirurgiche robotiche che, grazie agli accordi tra Trentino e Veneto, saranno punto di riferimento per la sanità dei circa diecimila residenti nella valle


Raffaele Bonaccorso


Primiero. «Con la pandemia Covid-19 abbiamo avuto la prova che i problemi di salute non hanno confini e la sanità è una macchina che si muove in sinergia con altri territori per il conseguimento di uno stesso fine: gli ottimi rapporti fra la Regione Veneto e la Provincia di Trento, con il presidio ospedaliero di Feltre come riferimento extraregionale per l’assistenza ai residenti della Comunità di valle di Primiero, ne è una prova». Sono le parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alla domanda sui rapporti sanitari fra Trentino e Veneto.

Sanità patrimonio pubblico

Venuto per inaugurare la nuova Unità operativa complessa di Rianimazione e del blocco operativo chirurgico dell’ospedale di Feltre, il presidente Zaia ha insistito sulla «sanità patrimonio pubblico» della società e rivendicando la sua volontà di dedicare la nuova realizzazione presso l’ospedale, al primario Michele De Boni – molto conosciuto anche in Primiero per aver condotto interessanti ricerche sulla infezione da Helicobacter pylori – deceduto lo scorso gennaio, esempio di medico di grande umanità e cultura e soprattutto un professionista che ha saputo negli anni far conoscere l’ospedale di Feltre e farlo diventare punto di riferimento, a livello regionale e non solo, nel campo delle malattie e della chirurgia gastrointestinali.

Ad aprire l’incontro, a cui era presente il presidente della Comunità di Primiero, Roberto Pradel, unico amministratore in rappresentanza del Primiero per il numero dei presenti contingentato a causa delle procedure imposte dal Covid-19, è stato il direttore generale dell’Ulss Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno che ha illustrato nei particolari l’intervento che ha comportato una spesa di 40.800.000 euro. Ha fatto seguito l’intervento del giovane sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, che ha parlato della grande importanza dell’investimento sanitario che risulta strategico per il territorio e al quale fanno riferimento altre località extraregionali ed in particolare il Primiero.

Occhio di riguardo per Primiero

C’è da dire che nei tre interventi (Zaia, Rasi Caldogno e Perenzin), Primiero ha avuto un posto di riguardo, in quando territorio i cui residenti hanno nell’Ospedale di Feltre il punto primario di riferimento sanitario, in forza del quale esiste una convenzione di tipo economico fra Regione Veneto e Provincia di Trento.

La nuova Rianimazione e il nuovo Gruppo operatorio si trovano all’interno della nuova piastra dell’Ospedale di Feltre, sede del Centro di riferimento regionale per la chirurgia oncologica gastroenterologica, dove, a dicembre 2018 è stata aperta la nuova sede della Radiologia e ad agosto 2019 il presidente Zaia ha inaugurato la nuova sede della Unità operativa complessa di Pronto soccorso e la nuova risonanza magnetica.

I costi

L’investimento per la realizzazione dell’intera opera ammonta a 40 milioni ottocentomila euro, di cui 27 milioni per le opere civili e 13,8 milioni per attrezzature ed arredi. Le fonti di finanziamento complessive sono: Regione Veneto, 7 milioni per le opere civili e 12,7 milioni per le attrezzature; fondi sanità 7 milioni; Ulss Dolomiti, 11,9 milioni (come mutuo); fondi Comuni confinanti (Trento) 2 milioni; Banca Cariverona, 0,2 milioni.

La nuova rianimazione che comprende 6 box di ricovero per terapia intensiva e 2 box per la gestione di pazienti infetti, entrerà in funzione a giorni, mentre per il gruppo operatorio chirurgico composto da 7 sale operatorie di eccellenza, si prevede l’operatività entro il mese di luglio.

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