IL CASO

“Paradosso Primiero”, il grido di dolore del sindaco Depaoli: contagi al minimo ma famiglie e commercianti in ginocchio

“E’ passato un anno e sembra che non ci abbia insegnato niente, stessi problemi, stesse incongruenze e mancanza di soluzioni”

GUARDA IL VIDEO: Il sindaco: "Solo tre casi, ma le misure si possono solo inasprire, non alleviare"



PRIMIERO. Parla di “paradosso-Primiero” il sindaco Daniele Depaoli. Con il livello di contagi più basso dall’inizio della pandemia, “ma incredibilmente in zona rossa, con le attività economiche chiuse, i bimbi a casa da scuola ed alle prese con la DAD, oltretutto senza sapere cosa potrà riservarci il futuro”. Davanti al “grido di aiuto” delle famiglie e alla sofferenza dei commercianti e degli imprenditori.

Questo il lungo intervento del sindaco di Primiero San Martino: “L’aggiornamento odierno dei contagi Covid-19, inviato dal Dipartimento di Prevenzione della PAT, ci dice che sul territorio del nostro Comune risultano 3 persone positive, di cui 2 ormai avviate verso il limite dei 21 giorni, nessuna delle quali si trova in ospedale o in situazione critica. Sono convinto che i numeri degli altri Comuni della valle non siano tanto diversi dal nostro, il che fotografa per Primiero una situazione molto favorevole dal punto di vista del contenimento della pandemia, e quindi in pieno contrasto con la attuale situazione di “zona rossa” prevista per il nostro territorio provinciale. Vorrei ricordare, anche se tutti ne sono a conoscenza, che il “colore” della Provincia Autonoma/Regione viene stabilito con ordinanza del Ministero della Salute e che le Regioni (o Province Autonome) possono intervenire solo con misure più restrittive, ma non con deroghe maggiormente permissive, seppur alla luce di una situazione epidemiologica del tutto favorevole, come nel caso del nostro territorio. Da qui il paradosso-Primiero: ci troviamo con il livello di contagi più basso dall’inizio della pandemia, ma incredibilmente in zona rossa, con le attività economiche chiuse, i bimbi a casa da scuola ed alle prese con la DAD, oltretutto senza sapere cosa potrà riservarci il futuro. La vera beffa in tutto questo è non poter incidere come amministrazioni, siano esse comunali o provinciali, ma dover restare in balìa di ordinanze o decreti governativi che poco conoscono della specificità dei piccoli territori di montagna come il nostro. Basti pensare alle seconde case, per le quali c’è libero accesso in ogni momento e da regioni di qualsiasi colore, con i rischi di contagio che ne derivano (ovviamente parlo di chi fa il pendolare e non di chi è qui da tutta la stagione invernale).

Il grido di dolore del sindaco di Primiero: "Solo 3 contagi ma famiglie e imprese in ginocchio"

Daniele Depaoli parla di "paradosso Primiero": le misure restrittive si possono aggravare ma non alleviare mentre la situazione precipita

Che senso ha chiudere le scuole se poi lasci aperti questi canali di contagio? E qui, trattandosi di una norma più restrittiva, la Provincia potrebbe intervenire, come fatto due giorni fa da quella di Bolzano. E’ un momento difficile per tutti, me ne rendo conto, ma è passato un anno e sembra che non ci abbia insegnato niente, stessi problemi, stesse incongruenze e mancanza di soluzioni, per quanto difficili da trovare. Voglio esprimere il pieno sostegno dell’amministrazione a tutti i genitori che faticano a conciliare la didattica a distanza con il lavoro, disagio manifestato anche pubblicamente con manifestazioni civili e spontanee: è partito un grido di aiuto che non si può far finta di non vedere, che sentiamo nostro a prescindere dalla possibilità reale di poter incidere. Abbiamo le attività economiche e gran parte delle famiglie in ginocchio, oltretutto senza poter prevedere quando tutto questo potrebbe finire od allentarsi, anche a loro deve arrivare l’appoggio di tutta l’amministrazione, che si tradurrà presto in una manovra di detassazione comunale, che sarà il più efficace possibile, sia per le famiglie che per le attività. Oggi è anche la giornata nazionale delle vittime del Covid (la lettera è datata 18 marzo, ndr): che la loro memoria possa darci la forza per andare avanti, non li dimenticheremo mai, e non potremo dimenticare il modo con cui hanno dovuto salutarsi dai congiunti, senza un abbraccio, uno sguardo o una parola. Davvero, per quanto possa essere poco, la nostra vicinanza vada a tutte le famiglie segnate da questi incredibili lutti".













Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera