Medici veneti per il San Lorenzo 

Borgo. La convenzione tra la Provincia di Trento e la Regione Veneto, oltre ai servizi destinati al Primiero attraverso l’Usl Dolomiti di Feltre, prevede anche l’invio di medici da Belluno in sostegno al Pronto soccorso dell’ospedale



Borgo. E' di venerdì il rinnovo della convenzione triennale fra Provincia autonoma di Trento e Regione Veneto, scaduta al 31 dicembre 2019, per assicurare le prestazioni specialistiche e altri servizi sanitari forniti alla popolazione di Primiero e Comunità di Valle, tramite il presidio di Feltre. Rispetto al “patto” sottoscritto nel 2017, è stata inserita anche la voce sul Pronto soccorso di Borgo Valsugana che, compatibilmente con le disponibilità di professionisti in seno all'Usl Dolomiti, sarà sostenuto dai turni dei medici “esterni”. Il nuovo accordo di durata triennale, valido dal 1 aprile 2020 al 31 dicembre 2022, conferma l'impegno a continuare nella regolazione dei rapporti di collaborazione e di sinergia fra i due servizi sanitari ed estende la collaborazione con la regione del Veneto prevedendo l'erogazione di assistenza specialistica, da parte dei medici dell'Usl Dolomiti, anche all'ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana, oltre a prevedere, come si legge nella nota diramata dalla Provincia autonoma di Trento, «la possibilità per l'azienda sanitaria di avvalersi anche dei servizi di altre aziende sanitarie venete».

I ritardi del lockdown

La convenzione con Primiero, scaduta al 31 dicembre 2019, è stata congelata causa il lockdown. Ma La conferma di una continuità nel rapporto consolidato fra i due enti era arrivata a inizio estate da Giancarlo Ruscitti, direttore generale dell’assessorato alla sanità della Provincia di Trento. Tant'è, aveva detto il dirigente «che gli assessori Manuela Lanzarin per la regione Veneto e Stefania Signana per la provincia autonoma di Trento si sono sempre mantenuti in contatto».

L'iter però era già stato impostato l'inverno scorso, prima del black out emergenziale, dal direttore generale del'Usl Dolomiti Adriano Rasi Caldogno prima con il pari collega Paolo Bordon, e poi all'avvicendamento ai vertici dell'Asl trentina, con il commissario Benetollo. Ai primi di agosto il direttore bellunese e il commissario per il Trentino si sono confrontati sulle ultime disposizioni prima della sottoscrizione formale.

Il mutuo aiuto in sanità

Alla regione del Veneto, tramite I professionisti del Santa Maria del Prato che hanno ripreso le visite specialistiche in Primiero dopo l'impasse dovuta alla pandemia, era stato richiesto da Trento, sia pure in maniera non vincolante, un aiuto per il Pronto soccorso dell’ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana.

«Attualmente il Pronto soccoro è gestito dai medici di medicina interna», aveva spiegato il dg Ruscitti. E nei mesi di gennaio e febbraio gli organici sono andati in sofferenza. Da qui l'istanza di poter presidiare questo Pronto soccorso, in turni dedicati.

«Oltre alle prestazioni consuete e consolidate a favore delle valli di Primiero e Vanoi, dopo aver fatto una verifica sulle nostre disponibilità di professionisti - sottolinea il dg dell'Usl Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno -, abbiamo inserito la possibilità, compatibilmente con le risorse di cui disponiamo, di predisporre dei turni di Pronto soccorso all'ospedale di Borgo. Un ulteriore segnale di buona collaborazione fra sanità veneta e distretto orientale del Trentino in particolare. Ovviamente i colleghi medici non verrebbero su base volontaria, ma in base a un accordo finanziario da concordare. I cittadini di Primiero potranno avvalersi, con gli stessi tempi d'attesa riservati ai residenti dell'Usl, delle alte specialità offerte dal San Martino di Belluno e della diagnostica di medicina nucleare, oltre che continuare a riferirsi al Santa Maria del Prato per tutte le altre prestazioni».

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