Lottizzazione in bilico  tra ricorsi e risarcimenti 

Primiero San Martino, la sentenza del Tar sul complesso di viale Piave non chiude i conti: c’è spazio per nuove iniziative legali e rimane la richiesta danni al Comune



PRIMIERO. La ditta Brocchetto non pare darsi per vinta riguardo alla sentenza del Tar di Trento che, in effetti, si è limitata a ritenere al momento inammissibile “per carenza di un attuale interesse ad agire” la domanda di annullamento della delibera del Comune di Primiero San Martino con la quale autorizzava i “parcheggi interrati pertinenziali all’interno delle fasce di rispetto delle strade esistenti di viale Piave e via delle Fonti”, riguardanti il punto vendita della Famiglia Cooperativa di Primiero.

«La prima impressione a caldo - sottolinea Diego Brocchetto - è che anche questa volta l'iniziativa assunta da Primiero Sviluppo e dalla Famiglia Cooperativa di Primiero sia stata di fatto sterilizzata e privata degli effetti sananti dell'abuso edilizio. Il Tar, infatti, scrive che “in definitiva l’impugnata delibera, avendo ad oggetto mere pertinenze di un immobile tuttora abusivo, deve essere qualificata come un atto meramente presupposto, i cui effetti sono sospensivamente condizionati all’approvazione del nuovo piano di lottizzazione relativo al lotto A ed al rilascio dei nuovi titoli abilitativi, con l’ulteriore conseguenza che l’interesse all’annullamento della delibera stessa sorgerà se e quando tali provvedimenti verranno adottati”. Di conseguenza, nell'immediato - continua Brocchetto - staremo a vedere come si orienterà il Comune sulle osservazioni da noi presentate sul nuovo Piano di lottizzazione».

Ed è quanto abbiamo evidenziato sul Trentino di ieri, dove di diceva che il Tar, quasi a volersi lavare le mani, rimanda la possibilità di fare ricorso da parte della ditta Brocchetto, solo dopo che il Comune approva definitivamente il nuovo piano di lottizzazione relativo al lotto A e al rilascio delle nuove licenze.

La sentenza del Tar fra l’altro fa notare come il Comune, “essendo destinatario di azioni risarcitorie promosse dalle società Primiero Sviluppo e Famiglia Cooperativa di Primiero a seguito dell’annullamento dei titoli autorizzativi relativi alla lottizzazione, è interessato alla regolarizzazione dell’abuso”.

Il riferimento riguarda la richiesta di danni da parte dei soggetti che hanno realizzato il complesso edilizio di viale Piave in base alle licenze alle autorizzazioni rilasciate dall’allora sindaco di Transacqua Marino Simoni che avevano permesso l’apertura della nuova sede della cooperativa nel luglio 2012. Tutte le licenze e le autorizzazioni poi furono annullate sia dal Tar di Trento che dal Consiglio di Stato, rendendo tutta la struttura completamente abusiva, con la conseguente chiusura del punto vendita della Cooperativa. Primiero Sviluppo e la Famiglia cooperativa sono convinti di avere ragione poiché le domande erano state fatte e concordate con l’amministrazione comunale di allora e se c’erano modifiche urbanistiche d’apportare bastava farle prima dell’edificazione. Ecco perché chiedono all’amministrazione comunale - che ora dopo il processo di unificazione dei Comuni è diventata Comune di Primiero San Martino di Castrozza – i danni quantificati in 13 milioni e mezzo. E a quanto pare c’è chi intende insistere proprio su questo elemento. (r.b.)













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