«In novembre picco di Pm2.5» 

Acciaieria Borgo, il Comitato 26 Gennaio contesta le dichiarazioni di Olivi e dell’ad dell’azienda



BORGO. Il Comitato 26 Gennaio, attraverso un comunicato, ha qualcosa dire sulla recente visita dell’assessore Olivi allo stabilimento siderurgico di Borgo Valsugana e sulle dichiarazioni fatte da lui e dall’amministratore delegato dell’azienda.

«Ci fa piacere innanzitutto che l’assessore ammetta che nel passato lo stabilimento siderurgico, maldestramente collocato in una valle totalmente inadatta dal punto di vista meteo-orografico, sia stato teatro di anni di “speculazioni finanziarie” sulle quali ci chiediamo se vi sia stata conoscenza degli addetti ai servizi di controllo sin da allora o la notizia sia trapelata solo ora. Sarebbe interessante avere dallo stesso assessore tutti gli elementi relativi a tali speculazioni finanziarie...Ci conforta che constati che quest’attività debba recuperare credibilità sociale (ammesso che ne abbia avuta nel passato). Ad ogni modo è suggestivo come nel servizio audiovisivo in cui parla di tutela ambientale, alle sue spalle si sollevino nuvoloni di polveri (di certo non al gelsomino) che, come si vede dalla forte diffusione dei raggi solari che penetrano dalle feritoie del capannone mentre camminano tutti tranquillamente con tanto di casco protettivo, invadono anche l’interno dello stabilimento. Forse sarebbe stato opportuno mettersi anche una mascherina oltre il casco».

Quanto alle affermazioni dell’amministratore delegato della Bvs, che si è detto più interessato ai fatti, alle misure, a dati e studi scientifici che alle chiacchiere, il Comitato replica snocciolando tutte le varie e numerosissime attività svolte in questi anni e in proprio: rilevamento polveri ed emissioni, studi sulle Pm2.5, indagini diagnostiche di biopsie tumorali...Se non sono fatti questi...

Il Comitato 26 Gennaio chiede poi all’Ad «di spiegare in modo più scientifico cosa intenda per rottame “non pulito” e “non bello” e se quello riportato nelle foto scattate nel parco rottami la notte del 22 dicembre 2017 (nel comunicato è inserita una foto in cui foto si vede un ammasso disordinato di ferraglia, ndr) possa rientrare in tale categoria da lui definita. Anziché parole di scredito sull’operato dei comitati ambientalisti, dal signor amministratore delegato ci saremmo aspettati, sempre in termini scientifici, delle rassicurazioni relativamente alle nuove misure di contenimento delle emissioni diffuse, di abbattimento delle polveri del piazzale scorie e parco rottami, delle misure di contenimento emissioni dentro lo stabilimento e di sicurezza per gli addetti ai lavori, per non parlare di quelle per evitare esplosioni nella fase di sversamento della scoria con proiezione di pezzi all’esterno, della selezione del rottame ed altro. Siamo tutto orecchie»

In conclusione, il Comitato 26 Gennaio segnala un nuovo peggioramento della situazione ambientale e chiede spiegazioni all’amministratore delegato.

«In attesa di raggiungere i ritmi produttivi degli anni passati, ci chiediamo se le 29 mila tonnellate prodotte nel solo mese di novembre (delle 84 mila prodotte in questi quattro mesi di attività), quindi il 35% sinora prodotto dalla ripresa della produzione, siano responsabili del picco che segnala un peggioramento delle Pm2.5 rispetto al novembre 2016, d’inattivitá dello stabilimento. Nel novembre 2016 lo scarto medio fu di 0.8 microgrammi/m3, mentre nel novembre 2017 lo scarto medio fu di 3.7 microgrammi/m3 sopra la media provinciale fatta con le misure di Trento e Rovereto (dati Appa), città rispettivamente con 100.000 e 40.000 abitanti».













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