Il vescovo Tisi benedice la nuova casa di riposo 

Apsp “Suor Redenta Floriani” a Strigno. Inaugurazione molto partecipata per la struttura che era attesa da vent’anni. Costata 14,5 milioni, ospita anche la “Cittadella dell’anziano”


Marika Caumo


Castel ivano. È toccato a Luciano, l'ospite che da più anni (oltre 25!) risiede nella casa di riposo, tagliare ieri mattina il nastro della nuova Apsp “Suor Redenta Floriani” di Strigno. Una struttura di cui si parla da vent'anni che ora, finalmente, è realtà. A tracciarne la storia il presidente Aldo Tomaselli, il quale ha ringraziato tutti coloro (Provincia, Comune, Comunità Valsugana e Tesino, Cassa Rurale, ditte, volontari, dipendenti e ospiti) che - ognuno per la propria parte - ha contribuito a vederla realizzata.

Edificio all’avanguardia

Una struttura grande, moderna e all'avanguardia, curata nei più piccoli particolari che, come ricordato dal direttore Marco Saggiarato, «è stata realizzata nei tempi e nel budget previsti». È costata 13 milioni di euro, a cui si aggiungono 1.5 milioni per attrezzature ed arredi interni. I lavori sono cominciati nel luglio 2014 e terminati nel 2017. Altri 12 mesi sono serviti per arredarla e provvedere al trasloco degli ospiti dalla vecchia azienda per i servizi alla persona (Apsp), che si trova a pochi passi. Lavori realizzati dall’Ati tra Collini e Ediltione e finanziati dalla Provincia.

Nucleo demenza e palestra

Suddivisa su due piani, dotata di impianto fotovoltaico e solare, la struttura ha al suo interno un nucleo per la cura della demenza che ospita una decina d'ospiti, arredata anche con l'aiuto dei cittadini, attraverso vecchi mobili ristrutturati, dove i locali ricreano le stanze domestiche. «C'è anche la cittadella dell'anziano, un luogo in cui abbiamo ricostruito l'ambiente urbano, con parrucchiere ed estetista» ha concluso. Non manca il campo da bocce, la palestra per la fisioterapia ed un giardino studiato per le persone affette da demenza.

Volontari preziosi

Novanta gli ospiti, un centinaio i dipendenti e collaboratori esterni. Preziosa anche la presenza di volontari e associazioni (Avulls) che collaborano nelle attività. La giornata, allietata dalla musica della banda civica Lagorai prima e da Bobby Solo poi, è cominciata con la celebrazione della messa da parte dell'arcivescovo Lauro Tisi e dei parroci don Claudio, don Francesco e don Emilio. Molte le persone, amministratori, rappresentanti del mondo economico e sociale, presidenti e direttori delle Apsp, associazioni che, sfidando la pioggia battente, hanno presenziato al momento di festa.

A salutare la nuova Apsp una emozionata assessore alla sanità Stefania Segnana, ed il presidente del Consiglio Provinciale Walter Kaswalder, che ha ricordato la necessità di accorciare i tempi della burocrazia. Presenti anche gli ex presidenti della Provincia, Ugo Rossi e Lorenzo Dellai ed il presidente della Comunità Attilio Pedenzini. «L'Apsp è come un essere umano, con una struttura che la sorregge, una ragione ovvero le persone che ha incontrato in questi anni e un anima, gli ospiti che vi abitano. Una casa aperta alla comunità, ospitale, concepita con amore ed affetto, un luogo in cui ci si sente al sicuro» ha aggiunto il sindaco Alberto Vesco, ringraziando il Cda.

«Questo è un punto di partenza, la sfida da cogliere e vincere sarà quella di aprirsi sul territorio, con servizi nuovi che vanno costruiti per rispondere ai bisogni sempre più massicci delle comunità. Ce la possiamo fare. Il Trentino, primo in Italia per qualità erogata, deve rafforzare la leadership - ha annunciato la presidente Upipa provinciale Francesca Parolari - Saremo in prima fila, con la Provincia, per trovare soluzioni più adeguate, leggendo il territorio, mettendoci in gioco, stringendo collaborazioni».

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