I giovani portano l’arte agli ospiti della casa di riposo

CANAL SAN BOVO. La Apsp Casa di Riposo del Vanoi ha promosso una iniziativa interessante e originale programmata e valorizzata all’interno del progetto di sensibilizzazione sul tema delle demenze,...


Raffaele Bonaccorso


CANAL SAN BOVO. La Apsp Casa di Riposo del Vanoi ha promosso una iniziativa interessante e originale programmata e valorizzata all’interno del progetto di sensibilizzazione sul tema delle demenze, strutturato in collaborazione con l’Apsp Casa di Riposo “San Giuseppe” di Primiero e la Comunità di Primiero, finanziato con il contributo della Provincia. L’idea è stata quella di un progetto intergenerazionale dove l’arte fa da sottofondo. Il tema è il ritratto, o meglio il tratto di natura spontanea, artistica e bidirezionale (giovane – anziano, anziano - giovane). Lo strumento è stato un laboratorio artistico integrato, mediato da un insegnante di arte nonché artista di professione e cioè Simone Turra e da dei facilitatori per gli utenti coinvolti. Il prodotto finale sono state le opere di ritratto reciproco.

Le attività di laboratorio si sono svolte in seno al Grest, che annualmente viene organizzato dall’Apsp Valle del Vanoi, in collaborazione con la parrocchia di Canal San Bovo e finanziato con il contributo della Provincia. I laboratori artistici hanno visto la partecipazione di bambini delle elementari e dei ragazzi delle medie. Presso il giardino della Casa di Riposo bambini, ragazzi e anche alcuni ospiti della casa sono stati impegnati in lezioni di disegno, in particolare del ritratto durante le quali sotto la guida dello scultore Simone Turra hanno appreso le basi delle proporzioni del volto. Dopo il momento didattico, ad ogni bambino e ragazzo è stato abbinato un anziano per cimentarsi in un ritratto reciproco. Il risultato dei laboratori è stato spettacolare: una collezione di opere di rara intensità comunicativa che è stata esposta in una mostra presso l’Apsp del Vanoi; la mostra prossimamente verrà pubblicata sul sito di “The art of alzheimer’s” facente capo ad una fondazione americana con sede a Seattle, fondata da Marylyn Raichle, con lo scopo di valorizzare la creatività delle persone che vivono con la demenza e di coinvolgerle al fine di arricchire le loro vite, creando una comunità “amici della demenza”.

«L’arte può diventare in questo contesto – dice la direttrice dell’Apsp Cinzia Zortea – uno strumento di pace e di trasmissione di messaggi positivi alle nuove generazioni, ma soprattutto può costituire un potente strumento di comunicazione alternativa soprattutto per quei pazienti il cui deterioramento cognitivo lascia poco spazio ai più comuni veicoli comunicativi». E Simone Turra aggiunge: «L’arte è piacere, l’arte è “bello”, anche se non si sa o non si è mai disegnato, l’arte può avere un forte potere comunicativo. Con l’arte l’individuo può esprimersi, rimanendo dentro regole tecniche, ma anche e soprattutto oltrepassandole e violandole nel far emergere la voce della propria “anima” e trasferendola agli altri tramite l’opera».















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