Castel Ivano 

Futura contro la gara di snowboard a Strigno

castel ivano. «Una discutibile gara di snowboard in un paese a 500 metri sul livello del mare». Così i consiglieri provinciali di Futura, Paolo Ghezzi e Lucia Coppola, definiscono l’Urban Streetz...


Marika Caumo


castel ivano. «Una discutibile gara di snowboard in un paese a 500 metri sul livello del mare». Così i consiglieri provinciali di Futura, Paolo Ghezzi e Lucia Coppola, definiscono l’Urban Streetz Contest, manifestazione sulle tavole da snowboard che da tre anni si svolge nel periodo invernale nella piazza di Strigno, dopo che per alcuni anni aveva avuto sede a Castello Tesino. Sabato scorso si è svolta l’Urban Streetz Contest–Italian Snowboard Tour 2ª tappa, con la pista innevata che domenica è stata dedicata ai bambini.

«Nei giorni precedenti la manifestazione sono stati trasportati in paese grandi quantità di neve e con l'ausilio di gatti delle nevi è stata preparata una pista che attraversava le vie del centro», scrivono in una interrogazione i consiglieri di Futura, ben informati sui dettagli della manifestazione. E proseguono: «Senza entrare nel merito dell’evento sportivo che sicuramente avrà vivacizzato il paese, con un riscontro di partecipazione e un introito economico, solleviamo l'attenzione sulla opportunità di organizzare questo tipo di manifestazioni in un luogo posto a 500 metri di altitudine», obiettano, contestando lo spreco d’acqua in un periodo storico in cui si assiste ad inverni asciutti e ghiacciai che si ritirano. Perché non farlo in località più alte dove non è necessario usare enormi quantità d’acqua per produrre – e trasportare - neve artificiale? Chiedono infine Ghezzi e Coppola, interrogando il presidente della giunta Fugatti per sapere se la Provincia ha finanziato l’evento e se sia al corrente della quantità di neve artificiale trasportata a Strigno, quanta acqua è servita per realizzare il manto nevoso e quali siano stati i costi per produrla e portarla sul posto. E poi: se si ritiene giusto trasformare le vie di un paese a 500 metri in uno snowpark, se sono state prese tutte le misure necessarie a prevenire incidenti.

«Giusto riflettere a 360° su quanto succede a livello climatico, ma qui mi pare il dito che indica la luna - risponde l’assessore di Castel Ivano Giacomo Pasquazzo - penso a tanti impianti sciistici, a manifestazioni quali la Marcialonga, dove le quantità d’acqua sono ben diverse. Non fa onore a questi ragazzi, che si danno da fare, che hanno richiesto tutte le autorizzazioni (e non sono poche) e si sono comportati correttamente in tutte le fasi della manifestazione». Pasquazzo ricorda inoltre che i ragazzi della Fuoripista non hanno preso un euro dalla Provincia e che lo scorso anno, vista la stagione secca, hanno scelto di proporre solo il concerto senza la parte sportiva.













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