Famiglia Coop, domani si decide il futuro 

Primiero San Martino, la commissione edilizia esaminerà la richiesta di costruzione in sanatoria



PRIMIERO. La commissione edilizia del Comune di Primiero San Martino di Castrozza è stata convocata per venerdì quando probabilmente verrà approvata l’istanza di costruzione in sanatoria presentata dalla società Primiero Sviluppo srl, nel lotto A, in viale Piave a Transacqua. Come è facile capire, si tratta in sostanza di quella che nel passato veniva chiamata concessione edilizia in sanatoria che riguarda il complesso edilizio all’entrata del paese di Transacqua e che accoglie anche il punto vendita della Famiglia Cooperativa di Primiero. Dal momento della possibile approvazione, la riapertura del supermercato della Famiglia cooperativa dipende tutta dagli adempimenti che la società Primiero Sviluppo e quindi la cooperativa devono provvedere a mettere in essere; gli adempimenti non sono cosa da poco, ma comunque sembrerebbero fattibili e quindi sta solo alla cooperativa portarli in porto. Anche per quanto riguarda i tempi, tutto dipende dai tecnici, a cui la cooperativa si è affidata, nel velocizzare le pratiche, senza perdersi in manovre che possano giocare effetti deleteri e ritardanti al fine di riuscire finalmente a riaprire il punto vendita di viale Piave.

In sintesi gli adempimenti che dipendono dalla società Primiero Sviluppo consistono nel pagamento al Comune di una sanzione che va dai 1.500 euro a 6.000 euro; nel saldare il conguaglio relativo agli oneri di urbanizzazione ancora non versati; nel presentare al Comune la comunicazione del certificato di agibilità (che è a cura della stessa società richiedente); nel presentare sempre al Comune la cosiddetta “Scia” e cioè la “Segnalazione certificata di inizio attività” che in questo caso riguarda appunto l’attività commerciale per una media struttura e cioè sotto gli 800 metri quadri di superficie commerciale utile. A questo punto la Famiglia cooperativa può intanto riaprire il supermercato, in quanto i controlli amministrativi sulle pratiche presentate partono dopo.

Naturalmente nel frattempo devono essere completati i lavori di adeguamento urbanistico che erano stati richiesti. E in effetti da qualche giorno si era visto un certo movimento nei pressi della sede della Famiglia cooperativa in viale Piave, chiusa ormai da più di un anno; ci sono tutt’ora operai di un’impresa locale a lavoro, i quali oltre a sistemare alcune parti esterne con un cordone protettivo in modo da evitare possibili invasioni di acque meteoriche nel garage, hanno proceduto ad apportare alcune modifiche proprio al piano interrato adibito a parcheggi e al piano terra; il tutto per far rientrare negli standard di legge il numero dei posti macchina riservati ai clienti della cooperativa.

A risolvere il problema del numero non sufficiente dei parcheggi nell’interrato, è stata la diminuzione della superficie totale del negozio, portandola al di sotto degli 800 metri quadri di superficie commerciale utile; in tal modo la legge provinciale permette un minore numero di posti macchina riservati ai clienti. (r.b.)

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