Catturano uccelli illegalmente scatta la denuncia per quattro 

Bracconaggio. Operazione portata a termine da tre stazioni forestali e Associazione cacciatori a Castello Tesino e Samone. Sprovvisti di licenza, sono accusati anche di “furto venatorio” 



Valsugana. Nei territorio di Castello Tesino e Samone il personale di tre stazioni forestali operanti nel Distretto forestale di Borgo e i guardiacaccia dell’Associazione cacciatori trentini nei giorni scorsi hanno portato a termine un controllo antibracconaggio volto a contrastare in particolare il fenomeno dell'uccellagione. Con degli appostamenti mirati, gli agenti hanno colto in flagranza di reato la settimana scorsa quattro persone, tutte prive di licenza di caccia, intente ad esercitare l’uccellagione e la cattura di fauna con mezzi vietati.

Nel primo episodio, B. M. residente a Bolzano, D.M. e S.Z. entrambi residenti a Castello Tesino sono stati sorpresi mentre con panie invischiate e trappole a rete catturavano fringillidi. Sono seguite tre perquisizioni domiciliari, che hanno portato al rinvenimento di diversi uccelli “presicci”, evidente bottino dell’attività di cattura. Nel secondo caso G.P., residente a Samone, è stato sorpreso mentre attivava una trappola a cassetta nei pressi del maso di proprietà. La successiva perquisizione del maso ha portato al rinvenimento di svariati fringillidi illecitamente detenuti.

Gli uomini del Corpo forestale trentino hanno quindi denunciato all'autorità giudiziaria le persone coinvolte e sequestrato gli uccelli catturati illecitamente. Gli animali in vita sono stati trasportati al Centro di recupero dell’avifauna selvatica della Provincia di Trento, gestito dalla Lipu, per le cure necessarie.

La stagione autunnale come è noto è caratterizzata dal fenomeno migratorio che interessa diverse specie di uccelli. Il personale del Corpo forestale trentino e dell’Associazione cacciatori trentini mette in campo attività specifiche per contrastare i comportamenti illeciti (uccellagione) che spesso vengono realizzati proprio in concomitanza con tale fenomeno. In particolare in questo periodo si assiste ad un notevole flusso migratorio di fringillidi (ad esempio lucherini, frosoni, e crocieri) e vi sono fenomeni di bracconaggio attraverso l’impiego di vari sistemi di cattura vietati dalle leggi, tra i quali reti, panie di vischio, trappole a scatto. Da sottolineare che la mancanza della licenza di caccia costituisce un’ulteriore aggravante, poiché viene così a configurarsi il reato di “furto venatorio” ai danni dello Stato.















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