Valdastico: Besenello mobilita le sezioni Sat 

Contro il completamento. Centrale per la mozione elaborata dagli alpinisti lagarini il danno che il nuovo tratto di autostrada arrecherebbe agli ambienti montani fra Trentino e Veneto



Besenello. La Sat di Besenello fa appello a tutte le sezioni e chiede di schierarsi contro l'autostrada della Valdastico. In questi giorni la sezione di Besenello, con l'appoggio pieno anche delle sezioni di Rovereto e Mori, ha inviato a tutti gli altri gruppi della Società degli alpinisti tridentini una mozione, in cui invita a sostenere una mozione, per presentarla al consiglio direttivo centrale.

L'obiettivo dei satini è quello di far prendere posizione alla Sat tutta contro l'opera e la nuova autostrada, a prescindere da quale sia il progetto, sia esso a Rovereto sud (come propugna il presidente Fugatti), sia esso in altri territori, Besenello o Trento. La lettera parte dal presupposto che uno degli articoli fondativi della Sat e del suo statuto è la tutela dell'ambiente montano, e che tutto il Trentino è un territorio montuoso. "Non ci può lasciare indifferenti la realizzazione di un’autostrada che minaccia di danneggiare irreparabilmente le falde acquifere senza portare vantaggi rilevanti", scrivono i componenti del direttivo della Sat di Besenello, Mori e di Rovereto.

La mozione

Nella mozione si sottolinea che "Il prolungamento a nord dell'autostrada A31 avrebbe impatti di notevole portata per l'ambiente montano, oltre che ricadute assai rilevanti su inquinamento, viabilità, flussi di traffico e altro ancora” scrivono gli attivisti della Sat.

Il rischio di ricadute negative

Un collegamento stradale di questo tipo avrà ricadute sull’ambiente montano". E poi ancora: "da a tempo ormai il nostro territorio cerca di impegnarsi in un percorso di sviluppo ispirato al modello alpino, in accordo con gli obiettivi perseguiti da Austria, Svizzera e Alto Adige. Un modello che ha la fortuna di poter promuovere la natura e le sue risorse come strategia economica primaria". Nella mozione si ricorda l'inquinamento che producono le strade e soprattutto le autostrade, ricordando sia i problemi che si sono in Vallagarina per l'A22 sia in Valsugana. "Non è spostando l'inquinamento da una valle all'altra che si risolve il problema", ricordano le sezioni Sat lagarine.

Il rischio di forare il Pasubio

Per quanto concerne il progetto verso Rovereto Sud, si ricordano i rischi nel fare gallerie sul Pasubio: "forare una montagna carsica, alla cui base si trovano innumerevoli sorgenti, significa compromettere le fonti di acqua e modificare in maniera irreversibile il sistema idrogeologico, come insegnano i geologi e come più volte accaduto in casi simili ( lago di Loppio)". L'alternativa è investire sulla ferrovia, agli esempi dei paesi alpini che disincentivano il traffico su gomma di attraversamento; la Sat ricorda anche il movimento giovanile dei Fridays for future fondato da Greta Thunberg. " In quest’ottica la “grande opera” appare anacronistica e sviante dagli ideali di sviluppo messi in opera dal territorio e guardati come modello positivo dal resto del paese". Ora tocca alle restanti sezioni del Trentino; i satini di Besenello auspicano di raccogliere l'adesione più ampia possibile, per far sì che l'intera Sat si schieri contro il progetto. M.S.













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