«Trainotti, un insegnante innamorato della politica»  

Oggi alle 14.30 ad Ala il funerale del due volte sindaco. Il ricordo di Paolo Mondini «Discuteva con tutti, ma non imponeva il proprio pensiero». Il dolore dei colleghi



ALA . Sarà l'ultimo saluto quello che tantissimi ad Ala daranno ad Agostino Trainotti, ex sindaco della città. I funerali si terranno alle 14.30 nella chiesa parrocchiale. Nonostante Trainotti sia stato primo cittadino per due legislature, chi più gli è stato vicino lo ricorda per altre caratteristiche. Soprattutto come insegnante, o come appassionato di politica, quella vera, con la p maiuscola. É su questo pone l'accento Paolo Mondini, esponente del Pd e già vicesindaco. «Mi piace ricordarlo per l'insegnante che ha saputo essere. Dava lezioni di matematica e informatica, a titolo gratuito, fino a poco tempo fa. Era quell'insegnante che traeva gusto dal saper trasmettere le cose, e si entusiasmava quando riusciva a sollecitare negli altri la curiosità. Nell'insegnare, come nella politica, non imponeva mai la sua visione, sempre rispettoso della posizione degli altri. Nelle grandi questioni politiche come nelle piccole, entrava con passione, ma sempre sulla base di valori e princìpi: la solidarietà, la democrazia. Teneva al dialogo, ad ascoltare, soprattutto le persone meno importanti. Per questo non nascondeva una certa delusione verso la politica per come spesso è oggi, sbracata, volta alla pura ricerca di consenso». Mondini sottolinea generosità e capacità di ascolto. «Fino alla scorsa estate la corte di casa sua era un punto di ritrovo, per un bicchiere di vino, per due chiacchiere, per il dialogo. Era positivo, sempre: non ha mai nascosto la sua malattia, ma ha vissuto anche questo periodo con serenità, quasi razionalità, probabilmente supportato dalla sua grande fede». Lo ricorda anche Carlo Andreatta, a sua volta insegntante al Marconi. «Conobbi Agostino - scrive Andreatta - nel 1987: insegnavamo nello stesso corso, io italiano, Agostino informatica. Stimato da colleghi e studenti, possedeva ineccepibili doti umane, ma anche pedagogico-didattiche. Amava l’insegnamento e ha offerto il suo contributo per migliorare il progetto educativo della scuola in una stagione di significativi cambiamenti: tra gli anni 70 e 80 furono Trainotti, l’allora preside Giancarlo Robol e un ristretto gruppo di docenti, a costituire l’indirizzo di Informatica. Sensibile, aperto alla conoscenza, intelligente, simpatico, ironico, uomo dalla fede salda, Trainotti al Marconi è sempre stato un punto di riferimento: indiscutibili il suo spessore umano, l’integrità morale, la professionalità. Con i ragazzi e i colleghi più giovani era prodigo di suggerimenti, consigli e incoraggiamenti. La sua improvvisa morte ha provocato nel personale della scuola sconcerto e unanime cordoglio». (m.s.)













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