«Si può andare nei vigneti ma a distanza di sicurezza» 

Agricoltura. Rassicura Fulvio Mazzurana, presidente della Cantina Colli Zugna di Mori  «I dipendenti sono a casa, sospese le riunioni tecniche, ma siamo lontani dalla vendemmia»


MATTEO CASSOL


Mori. Non molto tempo dopo aver superato la bufera giudiziaria, la Cantina Mori Colli Zugna si trova – come buona parte del mondo – ad affrontare l’emergenza coronavirus. I primi contraccolpi sono arrivati già dal settore commerciale, mentre per quel che riguarda il lavoro nei campi per i circa 530 soci si spera che l’ondata di contagi e restrizioni passi prima di arrivare alla vendemmia. Nel frattempo i 17 dipendenti della cooperativa agricola sono sostanzialmente a casa, anche se nei prossimi giorni qualcuno dovrà rientrare temporaneamente in servizio per i conferimenti Cavit.

«Per quel che riguarda i decreti – spiega il presidente Fulvio Mazzurana – l’agricoltura è un servizio essenziale garantito e quindi i nostri soci possono lavorare tranquillamente in campagna, purché lo facciano rispettando le disposizioni in termini di distanza e precauzioni da tenere. Tutta l’attività di vendita diretta invece è stata fermata. L’enoteca è chiusa ormai dalla prima ordinanza, anzi pure da un paio di giorni prima. Per quanto riguarda il resto dell’attività, la scorsa settimana il personale è stato sempre a casa, mentre questa settimana alcuni dipendenti saranno presenti per i ritiri del consorzio Cavit programmati per il conferimento del nostro vino, dunque il minimo indispensabile di lavoratori per il tempo necessario a svolgere le operazioni e sempre con tutte le cautele del caso. Dopodiché si tornerà a stare a casa, per essere in assoluta sicurezza. Per ora si stanno utilizzando permessi e ferie arretrati, poi si vedrà se sarà necessario ricorrere a strumenti straordinari». C’è già un’idea delle conseguenze economiche? «In questo momento – sottolinea il presidente della Cantina – non è possibile fare stime sugli ammanchi, perché bisognerà vedere quanto tempo rimarremo fermi, quando si ripartirà e come si ripartirà, con che slancio e con che riflessi. Sicuramente sta subendo un grosso stop tutta la vendita delle bottiglie, sia attraverso l’enoteca che attraverso la nostra rete di agenti che si rivolgeva al settore dell’Horeca, l’industria dei servizi alimentari». E i soci? «Tutte le riunioni tecniche di programmazione dell’attività di campagna evidentemente sono saltate, perché i soci non si possono riunire. D’altra parte sono tutti coltivatori esperti, dunque sanno cosa devono fare in campagna. Il sostegno agronomico sia come Cantina che da parte di Cavit, compatibilmente con quelle che sono le possibilità attuali, comunque rimane: il socio che ha bisogno può sempre rivolgersi alla Cantina e vedremo come aiutarlo. La cosa più importante ora però è che tutti rimangano sani e contribuiscano al contrasto alla diffusione del virus. Siamo ancora abbastanza lontani dall’attività più importante che avvicina alla vendemmia: speriamo che nel giro di qualche settimana si possa tornare alla normalità, e in tal caso non ci dovrebbero essere grandi problemi, che invece potrebbero sopravvenire – conclude Mazzurana – se si dovesse andare oltre».













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