Anghebeni, in strada  bocconi «sospetti» Analisi già in corso 

Il ritrovamento tra il parco giochi e località Sottoriva L’appello: massima attenzione per i cani e i bambini



VALLARSA . Se c'è qualcosa che testimonia la stupidità umana, e quanto questa sia non solo diffusa, ma anche persistente, sono i bocconi avvelenati. Ieri è partito un nuovo allarme, questa volta in Vallarsa, ad Anghebeni, dove sono stati ritrovati dei bocconi sospetti. Le indagini e le verifiche da parte della stazione forestale sono in corso, ma il suggerimento a chi abbia non solo cani, ma anche bambini piccoli, è di prestare la massima attenzione se si va da quelle parti. E se lo si fa, se si compiono passeggiate nei boschi e nei prati attorno alla frazione di Vallarsa, di tenere i cani ben controllati e al guinzaglio, e di tenere d'occhio i bambini piccoli. Qualora qualcuno rinvenisse qualcosa di sospetto o dei pezzi di carne, dovrà avvisare al più presto i forestali. I sospetti bocconi avvelenati sono stati trovati nella zona compresa tra il parco giochi di Anghebeni e la località Sottoriva. Le analisi fatte sui campioni sono in corso, e ancora non si esclude la presenza al loro interno di sostanze velenose o tossiche, date le caratteristiche del boccone e la zona dove è stato trovato. I forestali stanno controllando l'area con lo scopo di bonificarla e togliere eventuali altri bocconi sospetti. Tuttavia è bene prestare attenzione se ci si trova in questa zona. L'avviso, diffuso dal Comune di Vallarsa in questi giorni, invita i proprietari di cani a tenere gli animali al guinzaglio e controllare che non ingoino bocconi. Qualora lo facessero, si deve correre al più presto dal veterinario. Le famiglie devono inviare i bambini a non toccare nè raccogliere pezzi di carne o esche nei dintorni del paese. Le eventuali segnalazioni vanno fatte chiamando la stazione forestale, telefono 0461 499812. Purtroppo continuano a verificarsi casi di bocconi avvelenati, in Trentino e anche in Vallagarina. Gli ultimi casi sospetti si sono registrati nella zona di San Giorgio a Rovereto. Altri casi recenti riguardano la zona di Riva del Garda e la Marzola sopra Trento. Questa pratica è reato, tuttavia è ancora molto diffusa tra chi pensa di farsi giustizia da sè per cani o altri animali che gli danno "fastidio", senza pensare alle tragiche conseguenze che può avere (e ha già avuto). In passato alcuni cani rimasero vittima di queste esche. (m.s.)

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