Il dramma

Valanga in Alto Adige: a perdere la vita un ragazzo tedesco del 2002, gravissimi gli altri due

Si chiamava Aurel Andreas Maximilian Steinert ed era di Karlsruhe. I tre giovani sono rimasti sepolti per un’ora sotto diversi metri di neve. Un quarto amico ha rinunciato all’ultimo momento a salire verso la vetta e ha dato l’allarme. I due ricoverati rimangono in gravi condizioni, l'uomo è stabile e non in pericolo di vita, la donna invece è ancora in condizioni critiche

IL RITROVAMENTO. Recuperati dai soccorsi, uno dei tre non ce l'ha fatta



Racines. La slavina si è staccata ieri, 28 febbraio, intorno alle 16.30 e in una manciata di istanti, il tempo impiegato dall'ammasso di neve a sfregiare per il lungo l'intera montagna, è piombata addosso ai tre amici, un gruppo di giovanissimi scialpinisti tedeschi, impegnati ieri pomeriggio in una escursione con gli sci tra i boschi di Racines di Dentro, poco sopra malga Wumblsalm.

I tre escursionisti sono stati travolti dalla valanga, che li ha sepolti per circa un'ora sotto diversi metri di neve. Estratti vivi dai soccorritori, ma in condizioni gravissime, sono stati affidati alle cure delle squadre mediche portate in quota con gli elicotteri. Purtroppo, per uno dei tre scialpinisti, Aurel Andreas Maximilian Steinert, del 2002, di Karlsruhe, non c'è stato nulla da fare.

Gli altri due - una donna (K.F. le iniziali) e un uomo (S. C.), entrambi del 2000 -, sono stati trasportati in elicottero all'ospedale di Bolzano e ricoverati in gravi condizioni nel reparto di rianimazione.  Restano gravissime le condizioni della giovane turista tedesca.Arrivati in ospedale a Bolzano in un forte stato di ipotermia, uno dei due in arresto cardiaco, sono stati sottoposti alla procedura di riscaldamento corporeo, l'uomo con metodi convenzionali e la donna invece con ossigenazione extracorporea (Ecmo). L'uomo ora è fuori pericolo e stabile, mentre la giovane donna è ancora in condizioni critiche.

Il dramma

A dare l'allarme, poco dopo la tragedia, è stato un quarto componente del gruppo di amici tedeschi, salvatosi per aver deciso, all'ultimo momento, di non prendere parte alla salita verso la cima e rimasto all'interno della malga ad attendere il ritorno dei compagni. Appena staccatasi la valanga, e non ricevendo più notizie dagli amici, ha allertato la centrale operativa mettendo così in moto la macchina dei soccorsi. Una ventina i soccorritori impegnati nella zona del distacco nevoso, una slavina giudicata di medie dimensioni.

Trovati grazie all'Artva

I tre scialpinisti, sommersi dalla montagna di neve, erano tutti muniti di Artva e ciò ha reso possibile l'individuazione, in un tempo celere, del punto in cui i tre erano rimasti sepolti. Uno di loro, il primo estratto dalla neve, si trovava a una profondità di almeno quattro metri e un altro a circa 2 metri e mezzo mentre il terzo scialpinista è stato avvistato dall'elicottero al primo passaggio sopra la slavina. Riportati in superficie vivi, ma privi di sensi, sono stati affidati ai medici rianimatori per le necessarie cure sanitarie. Per uno di loro, purtroppo, ogni tentativo di rianimazione è risultato vano mentre gli altri due compagni di escursione sono ora ricoverati a Bolzano dove lottano fra la vita e la morte.

La macchina dei soccorsi

A prestare aiuto ai tre tedeschi sono stati gli operatori del Cnsas, della Stazione di Vipiteno, e i colleghi dell'Alpenverein di Ridanna, oltre ai militari della Guardia di Finanza. Sul posto della tragedia si sono recati i tre elicotteri di emergenza che operano in Alto Adige, Pelikan 1, Pelikan 2 e Aiut Alpin Dolomites.

La zona della tragedia

La slavina sulla montagna sopra Racines è caduta in una zona piuttosto isolata, a oltre un chilometro di distanza dagli impianti di risalita. Ieri, nella zona della val Ridanna, il pericolo valanghe era di grado 3 su 5 e sull'area insisteva una coltre di nebbia. Come scriviamo sotto, gli operatori del soccorso alpino sconsigliano, ovunque sul territorio altoatesino, di effettuare in questi giorni qualsiasi escursione sulla neve.













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