IL CASO

Zuffa tra profughi al campo di Marco

Un nigeriano litiga con un connazionale, colpendolo con un pugno: trasferito in un’altra comunità



ROVERETO. La chiamata al commissariato di polizia è arrivata martedì sera dai responsabili del Centro della Protezione civile di Marco, dove due profughi ospiti della struttura se l’erano date di santa ragione. Tanto che oltre ai poliziotti era stata allertata l’ambulanza di Trentino emergenza, che ha preso in carico uno dei due africani, quello che aveva ricevuto dal connazionale un pugno in faccia. I motivi della zuffa in principio parevano di ordine religioso, ma la realtà è molto più banale. Uno dei due unici nigeriani ospiti del campo è cristiano e da tempo si lamenta per presunte difficoltà di convivenza con il resto della popolazione del campo, musulmana. Sarebbe invece proprio lui ad aver dato scarsa prova di adattabilità alla situazione promiscua di un campo dove vengono alloggiate persone provenienti da diverse culture, lingue e religioni. Ad ogni modo, l’altro nigeriano è stato refertato dal pronto soccorso con una prognosi che va dai 3 ai 5 giorni, troppo poco per una procedibilità d’ufficio. Per ora non ci sono denunce all’ufficio del commissariato, ma il Cinformi per prudenza ha provveduto a trasferire l’aggressore in un appartamento separato dal campo di Marco.













Scuola & Ricerca

In primo piano