Zappini, salta l’elezione al vertice degli infermieri 

Anche se di poco non è stata raggiunta la soglia del 10 per cento dei votanti: «Lo prevede una vecchia legge del 1946, ma per evitare polemiche la rifaremo»



TRENTO. Annus horribilis per Luisa Zappini. Dovrà essere ripetuta la votazione che, l’altro giorno, l’aveva riconfermata alla guida del Collegio degli infermieri trentini: non è stata raggiunta la soglia minima del dieci per cento degli iscritti e, per farla breve, l’esito non è valido nonostante l’annuncio ufficiale della sua rielezione sia stato spedito. Per arrivare al 10%, gli elettori sarebbero dovuti essere 442, dieci in più. La platea dei votanti, infatti, è di 4.417. Ha votato solo il 9,78%, che per la legge non è abbastanza. Tutto da rifare.

E la votazione-beffa arriva a pochi mesi di distanza dall’annullamento - deciso non senza imbarazzo dalla giunta provinciale - del concorso per assumere del personale alla centrale unica dell’emergenza, concorso in cui Zappini (dirigente del servizio) conosceva personalmente alcuni dei candidati.

La storia della sua rielezione è di queste ore: «Guardi, si fa punto a capo. E si ripete tutto. Quando? Non lo, non c’è una scadenza. Perchè la mia elezione fosse stata valida sarebbe servito il voto, è vero, il 10 per cento degli iscritti al collegio ma alla fine ha votato il 9,78 per cento. Un’inezia ma il quorum c’è ed è previsto, pensi un po’, da una legge del 1946. Inutile tirare avanti la questione: si tira una riga e si voterà di nuovo».

Tutto, abbastanza, bene. Ci rimane solo un dubbio. Perché di fronte ad un quorum non raggiunto (di poco o di tanto se si vuole stare alle regole non conta) il collegio infermieri, l’Ipasvi, mandava alla stampa il comunicato con il nome della rieletta presidente e, pure, degli altri componenti? «Non mi faccia dire, no comment» osserva asciutta Zappini.

La presidente uscente nota ancora: « C'è una disaffezione al voto, un solo seggio in tutta la provincia: da molto tempo mi sto battend per il voto elettronico per invogliare la partecipazione».













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