Zanoni batte Zanoni: ecco l’ulivo di otto metri

Caldes, dopo l’albero commissionato da Bill Gates (quattro metri) la nuova opera. Padre e figlio al lavoro con il ferro battuto per uno svizzero. Chi? Top secret


di Eva Polli


CALDES. Nel laboratorio dei fabbri d’arte Zanoni, padre e figlio, ferve febbrile l’attività per la realizzazione di una opera in ferro dalle dimensioni mega; per Luciano e Ivan infatti è di nuovo tempo di ulivi e dal marzo del 2011, data in cui è stato fatto l’ordine, stanno dando corpo a quattro mani ad un ulivo dalle dimensioni gigantesche.

Si tratta di un albero di ben otto metri e mezzo di altezza, esattamente il doppio di quello pure mastodontico di quattro metri che fu venduto parecchi anni fa a Bill Gates fondatore e presidente di Microsoft, quando l’ulivo anche in politica era particolarmente in voga. Questa volta il proprietario è europeo ma il suo nome rimane top secret. L’unica cosa resa nota dalla Galleria Varnier di Parigi che ha commissionato l’opera, è che è destinato ad un edificio di Basilea, pubblico o privato non si sa, in cui è previsto lo spazio di quattro metri e mezzo su tre piani in altezza e tre metri e mezzo di larghezza.

Lo spazio riservato all’opera d’arte nella struttura finisce con un lucernario sul tetto che dà luce dall’alto. Una simile opera per le migliaia di foglioline che la compongono richiede, giocoforza, un intervento a più mani; per questo Ivan in questo periodo sta trascurando i suoi animali in ferro che pure costituiranno fino a metà dicembre la parte più cospicua degli oggetti in esposizione a Strasburgo presso la galleria Brulè che, essendo i due Zanoni impegnatissimi con l’ulivo, ha provveduto direttamente a far prelevare presso il laboratorio di Caldes le opere da esporre.

Dunque conquistata Parigi con il cavolo cappuccio acquistato da Francois Mitterand grazie al fiuto della più vecchia antiquaria di Parigi Marlene Casten, sbaragliato ogni avversario negli Stati Uniti con la vendita di un famosissimo ulivo, ecco che adesso Luciano Zanoni si accinge a conquistare la Svizzera confermandosi fabbro d’arte ricercatissimo passato dai pomari esposti nelle prime mostre dell’artigianato alle Contre di Caldes, alle più delicate magnolie, alla frutta d’arte e poi a ulivi, melograni e larici; certo, dice Ivan, che le foglioline hanno qualcosa di misterioso che stimola il piacere di realizzarle. Per questo, anche se lui s’è ritagliato uno spazio tutto originale e si dedica con particolare interesse al mondo animale, aiuta papà nella realizzazione dell’ulivo che deve esser completato entro marzo 2013. D’ altro canto con la galleria di Patrick Varnier a Parigi, Zanoni è di casa fin dagli esordi; dopo la prima mostra di pomi e peri a Milano voluta da Giovanni Testori, la piazza di Parigi è sempre stata particolarmente ricca di soddisfazioni per il fabbro di Caldes. Ma come fare? Sono dislocate in tutti i continenti nei luoghi più lontani immaginabile; per vederle dovrebbe rinunciare a lavorare ma anche il tempo è prezioso, osserva Luciano Zanoni, mica si può perderlo così, andando avanti indietro per il mondo.

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