«Vogliamo un Comune gestito come un’azienda»

Gianni Beretta, candidato sindaco, ha presentato la squadra di Levico Futura «Penso a una città bio, senza centri commerciali e alle Terme come Medical Spa»


di Luigi Carretta


LEVICO TERME. Gianni Beretta, candidato sindaco per la lista civica “Levico Futura” s’è presentato affidandosi alla tecnologia: sito internet completo di programma e candidati, simbolo su schermo lcd e totem da utilizzare più volte nella breve, ma sicuramente intensa, campagna elettorale che il 5 maggio indicherà il prossimo sindaco di Levico. E deciso appare anche il candidato della lista, che premette subito essere l’espressione soprattutto di artigiani, albergatori e commercianti per nulla soddisfatti di come è stata gestita la cosa pubblica negli ultimi anni, e che hanno quindi deciso di far valere la loro voce.

Il programma, che tocca necessariamente un po’ tutti i punti della cosa pubblica, gravita comunque attorno a pochi, ma fondamentali nodi. Innanzitutto la valorizzazione del centro storico e delle sue attività commerciali. «Non siamo certo contro lo sviluppo, ma per motivi sia estetici che commerciali non siamo nemmeno favorevoli a centri commerciali che non riuscirebbero comunque a reggere la concorrenza di quanto c’è a qualche chilometro da qui, come Borgo e Pergine, e che al tempo stesso sposterebbero l’asse del commercio dal centro alla periferia. Vorremmo comunque limitare gli insediamenti commerciali ed abitativi, evitando così di sprecare territorio agricolo». Chiaro il riferimento all’area Beber, ferma da tempo immemore, e all’area Altinate.

«Vogliamo inoltre portare un metodo di lavoro aziendale anche dentro al Comune - prosegue Beretta - intendendo con questo la valorizzazione delle capacità dei dipendenti comunali da un lato e dall’altro la limitazione, ove e come possibile, della burocrazia e dei vincoli che oggi si devono affrontare quando si deve gestire un attività. Il potere che ha il Comune deve servire per dare risposte e sviluppo, non accrescere la burocrazia».

Il termine di “Città Bio” ricorre poi più volte nel corso della presentazione, intendendo con ciò una valutazione sia delle qualità della zona di Vezzena con i suoi prodotti tipici che della Panarotta, sia di tutto il complesso di piste ciclopedonali, da collegare ad una necessaria riqualificazione del lago. Le formule proposte in questi giorni abbondano, e Levico Futura propone un rafforzamento delle attività ludiche a basso impatto ambientale. Del resto chi meglio dei candidati di “Levico Futura” conosce e recepisce le istanze dei turisti che affollano Levico? Ospiti che secondo Beretta possono e devono essere attirati nella cittadina termale tutti i giorni dell’anno, agendo su quella potente leva che sono le Terme, da trasformarsi in una “Medical Spa” (inteso non come società, ma come centro benessere) attiva 360 giorni all’anno. Davvero interessante poi la proposta avanzata per quanto riguarda le aziende e i patti sovracomunali. Per Beretta sono, infatti, tutti attentamente da rivedere, a partire dall’affidamento degli stalli sulle strisce blu a Trentino Parcheggi, passando per la Stet e l’Amnu che secondo il candidato non devono fare utili ma utilizzare i guadagni per abbassare piuttosto le tariffe. La battaglia si preannuncia dura, se non altro per il numero di candidati sindaco e l’astensionismo sempre dietro l’angolo. «Noi speriamo di vincere, ma dopo il 5 maggio valuteremo la situazione ed eventuali ballottaggi o apparentamenti. Siamo pronti a discutere con tutti».













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