«Vogliamo i guard rail sul Manghen»

Protesta a più voci: «Se la Provincia non fa nulla partirà una raccolta firme»


Marika Caumo


TELVE. «Quella strada è pericolosa, lo è sempre stata. Da tempo chiediamo almeno il guard rail». È solo una delle voci degli abitanti di Telve. La strada in questione è la provinciale del Manghen, che dal paese sale fino al Passo. Chilometri di curve, tornanti, rettilinei, un'arteria stretta, a ridosso di ripide scarpate, per gran parte sprovvista di protezioni. Ma molto frequentata, soprattutto d'estate. Va messa in sicurezza. Lo chiedono da anni in paese. Ora il dolore per la scomparsa di Mattia Stroppa, il giovane che vi ha perso la vita la notte di Pasqua, ha accentuato la rabbia.

«È una vergogna che una strada così sia senza guard rail. Se ci fosse stato forse non sarebbe andata così - spiega una signora del paese -. Se dalla Provincia non arriva alcun segnale raccoglieremo le firme per una petizione». Qualcuno ricorda poi i numerosi incidenti avvenuti negli anni sul questo versante del Manghen. «La strada è stretta e sotto ci sono i "crozi". D'estate passano tante motociclette, è pericolosa. E d'inverno, con la neve, basta che l'auto slitti è sei giù - aggiungono -. Chiediamo solo le protezioni laterali. Si spendono soldi per asfaltare o pulire le rive dalle piante in vista del giro d'Italia a maggio, perché non usarli per i guard rail?».

Il sindaco Fabrizio Trentin spiega che da tempo il Comune ha fatto e continua a far presente i problemi sulla provinciale e sono numerosi i punti segnalati alla Provincia, in particolare nella prima parte del tracciato fino al bar Casina. «I Masi sono diventati un centro abitato frequentato tutto l'anno. Sono aumentati residenti e traffico», aggiunge, ricordando che «due anni fa abbiamo fatto un sopralluogo con l'assessore provinciale ed il dirigente del servizio, individuando i punti più pericolosi, che sono stati inseriti in un'ipotesi di messa in sicurezza. Da parte loro abbiamo avuto la disponibilità di intervenire».

Negli ultimi anni sono stati messi i guar drail da malga Valsolero in su, nei tratti più pericolosi, ma anche paravalanghe e paramassi mentre in questi giorni si sta intervenendo per allargare una curva dove passano i tubi della centralina, punto in cui la scorsa estate è uscito di strada un motociclista, poco più a valle di dove è avvenuto l'incidente di sabato notte.













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