l'inchiesta

Vitalizi d'oro, processo sempre più vicino

La procura chiede il giudizio per l'ex presidente del consiglio regionale e il consulente Tappeiner. Scagionato Tomazzoni



TRENTO. Per la vicenda dei vitalizi d'oro il processo è più vicino. La Procura della Repubblica di Trento, infatti, ha chiesto il rinvio a giudizio per tre persone. Si tratta dell'ex presidente del Consiglio regionale Rosa Thaler Zelger, dell'ex presidente del Pensplan Gottifried Tappeiner e del direttore generale di Pensplan Invest Florian Schwienbacher. I primi due sono accusati di truffa, abuso d'ufficio e turbativa di gara d'appalto, Schwienbacher solo di turbativa d' gara d'appalto. Esce dall'inchiesta invece il ragioniere trentino Stefano Tomazzoni, presidente di Pensplan Invest, che ha dimostrato come il suo ruolo fosse meramente formale e di non aver avuto alcun ruolo nella gara che ha portato la società che presiede a vincere la gara per la gestione del Fondo Family su cui confluiscono le quote dei consiglieri regionali.

Secondo il procuratore Giuseppe Amato e il sostituto Carmine Russo, l'ex presidente del consiglio Regionale avrebbe volutamente nascosto la consulenza affidata all'esperto di Trieste Stefano Visintin, incaricato di quantificare gli assegni per i consiglieri regionali e gli ex, perché giungeva a un risultato poco gradito ai politici. Per arrivare a un calcolo più conveniente, questa è la tesi della Procura, la Thaler avrebbe incaricato Gottfried Tappeiner, professore dell'università di Innsbruck, ma soprattutto presidente di Pensplan Centrum (si è poi dimesso lo scorso marzo). La perizia di Visintin era stata accantonata senza alcuna motivazione, come ha spiegato lo stesso consulente agli inquirenti. La Thaler aveva proposto all'ufficio di presidenza questa seconda consulenza grazie alla quale i 123 beneficiari dell'assegno avevano ottenuto un vantaggio quantificato dalla Guardia di Finanza in 10 milioni e 800 mila euro al netto dell'Irpef.













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