Trento

Visite a lume di candela: la protesta dei medici di base

L'iniziativa della Fimmg: "Noi unici dimenticati dal contributo una tantum di 200 euro per contrastare il caro bollette"


Gigi Zoppello


TRENTO. Possibile che la giunta provinciale distribuisca - una tantum - 200 euro a tutti per contrastare il caro bollette, e non abbia pensato ad un «aiuto» ai medici di base? I dottori sono «ridotti al lumicino», dice il sindacato Fimmg, e per oggi (15 dicembre) lancia una clamorosa protesta: visiteranno a luci spente, con una candela a illuminare l’ambulatorio.

Lo spiega il Segretario provinciale, dottor Valerio Di Giannantonio: «Ancora una volta la medicina di famiglia viene ignorata nei provvedimenti in discussione a sostegno delle imprese e degli studi professionali per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione: oltre ad averla dimenticata nei provvedimenti dedicati al ristoro dei dipendenti pubblici, è stata esclusa anche dai provvedimenti del cosiddetto decreto “Aiuti quater” a favore delle imprese».

Amara la constatazione: «Probabilmente non è ancora chiaro che il medico di famiglia è un libero professionista convenzionato, assimilabile ad una piccola impresa, e come tale tutti gli oneri di gestione del proprio studio professionale e dell’attività domiciliare sono a suo carico. Non si comprende allora perché escluderlo dai provvedimenti che prevedono agevolazioni per le imprese e gli studi professionali dal momento che, al contrario di altri professionisti che operano con partite IVA e con costi di gestione a proprio carico, il medico di medicina generale non può adeguare le tariffe delle proprie prestazioni ai costi sostenuti, essendo un servizio pubblico regolamentato da una convenzione, peraltro ferma al 2018».

E quindi la protesta: «La Fimmg della Provincia di Trento vuole dare un segnale a tutte le forze politiche, locali e nazionali, che in questo momento stanno discutendo la prossima Legge di bilancio, indicendo per il 15 dicembre 2022 la “giornata delle visite ambulatoriali al lume di candela”, per sottolineare le condizioni critiche in cui lavorano i medici di famiglia. Il tutto - dice il segretario - senza ricorrere a sistemi di protesta più radicali che, in questo momento di picco dell’influenza stagionale e recrudescenza della pandemia, sarebbero contrari al senso di responsabilità verso i cittadini assistiti. Per concedere respiro alla nostra attività quotidiana è improcrastinabile l'apertura del tavolo per la semplificazione nell'ambito della medicina generale, prevista nel novembre 2021 ed ancora disattesa. Mai convocato è anche il tavolo di confronto tra Provincia, Comuni ed altri enti al fine di promuovere la messa a disposizione degli ambulatori. “Siamo al lumicino”, interveniamo prima che la medicina generale si spenga» dice Di Giannantonio.

 













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