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Visco e Villeroy: serve un ministro delle Finanze europeo

I due governatori di Italia e Francia a confronto al Teatro Sociale: abbiamo sventato il pericolo di un ritorno alle monete nazionali



TRENTO. Dopo l’unione monetaria serviva un passo deciso verso l’unione economica dell’Europa, passo che non c'è ancora stato e che, a causa anche la crisi, sembra sempre più difficile. Francois Villeroy De Galhau, governatore della Banca di Francia ed Ignazio Visco governatore della Banca d’Italia ne hanno discusso oggi al Festival dell’Economia di Trento, intervistati da Ferruccio De Bortoli, partendo da una domanda: servirebbe un ministro delle finanze europeo?

“Noi ci occupiamo di politica monetaria e il nostro impegno è attivo e dinamico verso l’obiettivo – ha detto Villeroy – della ripresa europea, che è in atto ed è progressiva, grazie anche alla politica monetaria che abbiamo messo in campo. Ci sono segnali positivi su crescita ed inflazione. Ma la vera sfida - ha detto il governatore della Banca di Francia - è l’unione economica. Abbiamo situazioni diverse da paese a paese e il non coordinamento ci costa parecchio anche in termini di posti di lavoro. Serve una strategia collettiva. Se avessimo politiche economiche in grado di coordinare le politiche dei vari paesi avremmo certamente un mix migliore per la crescita e l’occupazione.

Perché non riusciamo a fare questo? La mancanza di fiducia – ha chiarito Villeroy – è la prima motivazione. Creare questa fiducia – ha concluso – sarebbe il compito del ministro delle finanze europeo. Lo status quo non va bene, nel 2016/17 si giocheranno le partite decisive e Italia, Francia e Germania dovranno agire verso questo obiettivo”.

“Abbiamo fronteggiato brillantemente la crisi del debito greco – ha esordito Visco – grazie alla politica monetaria degli ultimi anni, abbiamo sventato il pericolo di un ritorno alle monete nazionali. Tuttavia c’è poca fiducia nel resto del mondo sulla nostra capacità di proseguire il processo di integrazione europea, che è rimasto fermo per 10 anni. Tutti i passi intrapresi verso una maggiore unione economica sono difficili a cominciare dall'unione bancaria.

La mia impressione – ha detto Visco – è che un ministro delle finanze unico finanze sia certamente un passo molto importante, ma a priori è fondamentale avere una politica di bilancio coordinata, altrimenti non so se questo ministro riuscirebbe a fare molto di più di quello che già fa la Commissione europea. La posizione debitoria europea non è drammatica, ma è percepita come area a rischio proprio per l’assenza di strumenti unitari”.













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