Viote, critiche per i parcheggi

Sono tre con tariffe diverse. E quello da 260 posti è troppo lontano


Martina Bridi


BONDONE. Alle Viote del Bondone le cose non vanno molto bene. I pochi centimetri di neve fresca scesa in questi ultimi giorni non sono sufficienti e i cannoni continuano a funzionare. «Nel 2010 abbiamo cominciato a lavorare il 27 novembre, quest'anno invece solo alla vigilia di Natale - commenta sconsolato Claudio Ferrari, direttore della scuola di fondo Viote - per ora la perdita è attorno al 90%, sia per il noleggio che per le lezioni con i maestri».

Ma alle Viote ci sono anche altri problemi. Le piste da fondo, infatti, sono circondate da 3 parcheggi asfaltati ciascuno con tariffe diverse. Il nuovo parcheggio costruito recentemente dietro la scuola di sci e il ristorante sostituirà quello antistante la struttura che, secondo il progetto, verrà eliminato nel giro di qualche mese. «I lavori verranno ultimati entro la fine del 2012 e le Viote saranno più belle di prima» commenta l'assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi, specificando che la creazione di un nuovo posteggio per auto e camper è stata una scelta condivisa.

Intanto però le Viote presentano uno scenario desolante fatto di neve artificiale e parcheggi semi deserti. «I ticket da 1 euro sono un ottimo sistema per far scappare la gente - spiega Hermann Gius del ristorante Capanna delle Viote - e i visitatori che arrivano fino a qui si lamentano». La tariffa equivale, in media, al costo dei parcheggi blu in città. «L'ideale sarebbe stabilire una tariffa fissa come da altre parti» sostiene Gius, mentre Ferrari osserva che per chi fa discesa in località Vason esistono posti auto completamente gratuiti.

Più economici il parcheggio davanti alla scuola e al ristorante (destinato però a scomparire) e quello da 260 posti situato ad un chilometro di distanza da servizi indispensabili per chi pratica lo sci di fondo come bar, noleggio sci e docce. «Ci vogliono almeno 15-20 minuti per arrivare qui da laggiù» spiega Gius, al quale fa eco Ferrari: «Non è assolutamente funzionale, è impensabile dover percorrere una simile distanza con attrezzatura sulle spalle e scarponi ai piedi, magari anche con bob e figli al seguito».

Per non parlare del fatto che il parcheggio finora ha ospitato pochissime macchine, complice la carenza di neve ma anche la maggiore vicinanza al bar e alla scuola di sci degli altri due posteggi. Oltre a criticare lo scempio di asfalto, Ferrari avanza, dispiaciuto, un'altra osservazione: «Da un anno e mezzo il Rifugio Viote, a cui si accede dal mega parcheggio, è chiuso e finora nessuno ha mosso un dito per riaprirlo. Così viene a mancare un punto di ristoro diverso dal ristorante e un luogo più tipico della montagna».













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