Violenze in casa, in 6 mesi emessi 200 ammonimenti 

L’incontro. Lo ha detto il questore Garramone incontrando le donne della Casa della giovane Maggio, dirigente dell’Anticrimine: «Provvedimento efficace nell’80 per cento dei casi»


Fabio Peterlongo


Trento. «La polizia è al vostro fianco, per sostenere e proteggere le donne vittime di violenza. Ma bisogna denunciare».

Così il questore di Trento Giuseppe Garramone ha parlato alle donne ospiti della casa-rifugio "Casa della giovane" nel corso di un incontro nella struttura protetta. «Dal mio insediamento a novembre, abbiamo emanato duecento ammonimenti verso persone violente, con la media di uno al giorno - ha sottolineato il questore - Trento è la prima città d'Italia per numero di ammonimenti contro stalking, molestie e violenze fisiche, economiche e psicologiche». Vi è anche la possibilità, ha spiegato Garramone, di emettere ordinanze di sorveglianza speciale, nei casi "meno gravi" dove non si può procedere con l'arresto: «Quando nonostante l'ammonimento la persona continui nei suoi comportamenti, si può disporre l'obbligo di dimora lontano dalla vittima o il rispetto di una distanza minima o un obbligo a restare a casa in determinati orari». Alla domanda di una donna straniera ospite della struttura sul perché i violenti siano liberi e non finiscano in carcere, il questore ha ammesso: «Non dipende dalla polizia, ma dalle decisioni di chi giudica».

Anna Maria Maggio, dirigente della divisione anticrimine presso la questura di Trento, ha sottolineato l'efficacia degli ammonimenti: «L'80 per cento di coloro che ricevono l'ammonimento cessano il comportamento violento». Maggio ha raccomandato calorosamente di denunciare: «Non credete alla minaccia che fa l'uomo violento che vi porterà via i bambini. I figli restano con la madre vittima e vengono allontanati dal padre violento». Maggio ha invitato a non sottovalutare la "violenza assistita" dai figli: «Un bambino che vede picchiata o umiliata la madre crederà che quella sia la normalità. Una bambina crederà che la donna debba tacere ed essere vittima. Non è così, le leggi tutelano le donne vittime di violenza nel loro diritto di essere libere».

Maggio ha infine mandato un messaggio alle numerose donne straniere presenti: «Non temete di denunciare un marito violento per paura di essere rispedite "a casa". La legge - ha concluso - vi protegge».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano