Via tutti i nomadi dal territorio comunale di Borgo

Ordinanza del sindaco che impone lo sgombero entro oggi La replica: «Siamo cattolici, vogliamo essere rispettati»


di Paolo Silvestri


BORGO. L’ordinanza parla chiaro: il gruppo di nomadi che da qualche giorno sosta nelle vicinanze del centro sportivo deve lasciare l’area. Subito. Entro oggi al massimo. A prendere il drastico provvedimento, nel pomeriggio di ieri, è stato il sindaco di Borgo, Fabio Dalledonne. E non è questa la prima volta che il sindaco borghesano emette un’ordinanza di questo tipo. Anzi. Come lui stesso conferma, «è già la terza volta in un mese».

Fabio Dalledonne è sindaco senza peli sulla lingua e idee chiare. E senza nemmeno paura di metterle in pratica.

«Non c’è nessun sentimento in qualche xenofobo dietro a questo mio provvedimento, ma solo una questione di rispetto per Borgo», spiega il sindaco che fa un po’ di storia: «Da sempre il nostro paese è luogo sosta di carovane di zingari. Vengono, si dice, perché al cimitero pare sia sepolta qualche loro personalità importante. Una principessa pare. Spesso sono le stesse famiglie a venire qua. Ma il punto è che non possono fermarsi qua dove non esiste un’area nomadi a loro riservata. Talvolta per si fermano nell’area camper dove possono sostare pagando 5 euro, che molti, non tutti, pagano. Ma più spesso si fermano nel piazzale davanti al centro sportivo con sette-otto roulotte. Là si attaccano alla rete pubblica manomettendo l’idrante. Poi stendono i loro panni, lasciano all’aperto bombole di gas. Poi si lavano all’aperto». E quindi Dalledonne sbotta: «A tutto questo dico no!». Ed ecco quindi la terza ordinanza in poco tempo.

«A Borgo, come ho detto, non esiste un campo nomadi e quindi con loro applico null’altro che le leggi - spiega il sindaco -. Lascio loro il tempo necessario per sostare per il cambio acqua nelle loro roulotte, ventiquattro ore quindi, poi devono lasciare il territorio di Borgo. Non accetto di essere preso in giro e quindi se non lo fanno emetto l’ordinanza che li obbliga a farlo. I motivi che lo giustificano sono le condizioni igienico sanitarie nelle quali vivono».

Paolo Losetto, uno dei nomadi accampati con le loro roulotte e tende al centro sportivo, parla a nome del proprio gruppo di famiglie e le difende. «Ci sentiamo maltrattati - dice -. Non facciamo nulla di male anche se non abbiamo lavoro. Noi rispettiamo gli altri, siamo cattolici e vogliamo che anche gli altri ci rispettino. Ci hanno consegnato una carta che dice che dobbiamo andarcene».

Il sindaco Fabio Dalledonne, che non condivide, infine spiega con “mano ferma”: «Con l’ordinanza di sgombero faccio anche della prevenzione. Evito cioè che possano effettuare furti a Borgo e nei dintorni».

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