Vendemmia, crollo della produzione

Ottima qualità ma cali del 30%. Le cause? Grandinate e caldo record


Carlo Bridi


TRENTO. Ora che la vendemmia si è ormai conclusa, i dati sono chiari: ci sarà il record negativo nella produzione. Adriano Orsi, presidente di Cavit e di Federcantine è esplicito: «In Italia siamo scesi per la prima volta sotto la soglia dei 41 milioni di ettolitri di vino prodotto, con un 13% in meno rispetto alla produzione dello scorso anno». Una riduzione, dice Orsi, dovuta soprattutto a fattori meteorologici: «L'eccessivo caldo e la siccità che hanno provocato una resa nella trasformazione più bassa della media, ma anche le grandinate a macchia di leopardo che hanno colpito in diverse zone viticole dalla Lombardia al Trentino. Il calo è preoccupante in quanto rischia di esporre tutto il settore a fenomeni di contraffazione già diffusi largamente per altri prodotti agroalimentari, e questo soprattutto in ambito internazionale dove la domanda del vino italiano è in continuo aumento».

Anche a livello locale le stime non sono certo rosee: il calo già annunciato si è ulteriormente acuito con le uve a bacca rossa. Secondo Marco Mattè e Valerio Consolati, dirigenti del Club 3P di Volano, «il calo di produzione ha toccato il 30% per il Marzemino. Le cause? Anzitutto la devastante grandinata di luglio, quindi il fatto del minor peso dei grappoli dovuto alle condizioni meteorologiche, eccesso di caldo e mancanza di piogge che hanno portato i grappoli ad una maturazione eccezionale dal punto di vista qualitativo ma di peso scarso».

Marco Pisoni della storica e omonima azienda di Pergolese non ha dubbi nel definire la vendemmia 2011 di ottima qualità. «Le condizioni meteorologiche hanno favorito l'essicamento degli acini danneggiati. Diverso il discorso per la quantità, abbiamo avuto una riduzione di oltre il 30% sulla media», dice Pisoni. «Per certe varietà come il Moscato il calo è stato nell'ordine dell'80%, per il Cabernet siamo sul 30%».

Lorenzo Tomazzoli enologo della Cantina Toblino ci parla di «qualità ottima, nonostante le grandinate, ma la produzione è mancata, a fronte della vendemmia del 2009 nella quale abbiamo incantinati 88 mila quintali d'uva, quest'anno siamo a 67 mila». Stesso ragionamento anche per Walter Weber, direttore della Cantina Aldeno: «Ottima qualità, ma già il 2010 era stata un'annata scarsa, e ora questo 2011 così così». Ciò nonostante la cantina di Aldeno ha organizzato la festa di fine vendemmia per il 14 ottobre.

Luigi Roncador presidente della Cantina Rotaliana di Mezzolombardo, traccia un bilancio molto positivo: «I vini sono ben strutturati, ottimo colore, i primi Teroldeghi assaggiati, i Pinot Nero e il Lagrein hanno dei profumi ed aromi eccezionali. Un Teroldego con 19,30 gradi babo come quest'anno è molto raro, da molti anni non si vedeva. La quantità? Meno 10% sul 2010», conclude il neo vice presidente di Cavit.

Per finire ecco la Cantina d'Avio. «La vendemmia è ancora in corso», dice il direttore John Turato, «per alcune selezioni come l'Enantio per una particolare vinificazione, o i bianchi destinati al vino passito. Quindi il dato sulla produzione non può essere definitivo, anche se alla fine sarà intorno al 10% andando sotto i 100.000 quintali. Sarà ottima invece la qualità».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera