«Variante per le soffitte “manna” per 650 famiglie»

Il sindaco replica alle accuse di «provvedimento ad personam» delle opposizioni Oss Emer: «Si risparmia territorio e si mettono in moto le nostre piccole imprese»



PERGINE. «Quantomeno azzardato parlare di provvedimento ad personam quando potrebbe interessare circa 650 famiglie».

Inizia in questo modo la risposta del sindaco Oss Emer al documento con il quale Patt, Pd e Upt criticano la variante urbanistica riguardo le soffitte fantasma che questa sera andrà in discussione in consiglio comunale.

«Come peraltro evidenziato nella pur improbabile ipotesi che tutti gli edifici rilevati e realizzati dopo il 2002, che sono 315, abbiano una soffitta da trasformare e prevedendo una media delle unità abitative tra i 70 e i 90 metri quadri - prosegue quindi Oss Emer - si stima che le unità abitative potenziali ricavate in seguito alle modifiche introdotte con la variante siano appunto intorno alle 650 unità. Ovvero 650 famiglie che con un piccolo investimento potrebbero soddisfare i problemi di abitazione a figli e nipoti, che potrebbero ottenere benefici dal punto di vista del risparmio energetico».

Il sindaco ricorda poi che con questo provvedimento «si risparmiano territorio e ambiente», ma anche «che non costa nulla alla comunità in termini di servizi, di sottoservizi e di opere di urbanizzazione in genere, ma potrebbe incentivare anche l’economia dando lavoro a decine di piccole imprese ed artigiani locali con risvolti per l’occupazione che in un momento di carenza di lavoro, di incertezza e di ristrettezza economica delle famiglie come quello attuale sarebbero effettivi, tangibili e quasi immediati».

Oss Emer ricorda inoltre il “passato storico” della vicenda che risale alla giunta Anderle nel 1999. «La proposta di variante Prg - scrive Oss Emer - sana problematiche innescate da norme del Prg portato avanti dall’allora assessore Rinaldo Morelli, padre dell’attuale consigliere Marco Morelli, ancora nel 1999, approvato dall’attuale consigliere ed ex vicesindaco ed ex assessore Marco Osler ancora nel 2002. Norme che avevano permesso di fatto la realizzazione di soffitte, ed era di tutta evidenza, che prima o poi sarebbero state utilizzate, anche se impropriamente, per destinazioni diverse da quelle alle quali siamo sempre stati abituati. In sostanza, la vecchia “ teza” non c’è più o per lo meno non si fa più. Non mi si venga a dire che si poteva pensare che venissero pagati fior di oneri di urbanizzazione per depositare legna, scarpe vecchie e materassi inutilizzati. Se così fosse, eventualmente chi lo aveva supposto o pensato era completamente fuori dalla realtà o, ma sono certo di no, in malafede. Quello che mi fa ancora più specie è che in commissione edilizia ci sono sempre stati fior di professionisti, generalmente indicati e nominati proprio dai partiti di governo, attualmente all’opposizione. Professionisti che non potevano non sapere che l’utilizzo effettivo non sarebbe stato quello scritto negli elaborati da loro stessi redatti (deposito, soffitta, locali a disposizione). Presidente della commissione edilizia era sempre un assessore ed era sempre un tecnico o presunto tale mi viene da dire, quali ad esempio il geometra Marco Osler, l’ingegner Massimiliano Beber e mi rifiuto di pensare che anche loro non si fossero resi conto del possibile problema e dei possibili effettivi utilizzi dei locali nel sottotetto». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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