Valdastico, la Consulta dà torto alla Provincia

Doccia fredda per la giunta Pacher: «Lo Stato può muoversi nella più totale autonomia»



TRENTO. «Delineare gli scenari nazionali di importanza europea in fatto d’infrastrutture è compito dello Stato, il quale può muoversi nella più totale autonomia». Questo quanto ha stabilito la Corte Costituzionale nella sentenza n.122/2013 depositata lo scorso 5 giugno che dà torto su tutti gli argomenti di ricorso sollevati dalla provincia di Trento in fatto di completamento dell’autostrada A31 Valdastico Nord e del suo inserimento nelle reti di comunicazione internazionale Ten-T.

«Una sentenza che rimette le cose nel loro giusto posto» commenta il vicecapogruppo al Senato della Lega Nord Sergio Divina, secondo il quale «la Corte Costituzionale pone definitivamente fine alle assurde limitazioni poste dell’attuale maggioranza che governa il Trentino tesa ad ostacolare il completamento di un’infrastruttura indispensabile per tutto il NordEst e per l’economia della Provincia in particolare, come più volte hanno sottolineato tutte le categorie economiche locali». Per Divina «ora mi aspetto da Pacher una presa d’atto del pronunciamento della Corte Costituzionale e un deciso mutamento della sua posizione, passando dall’immotivato e pretestuoso diniego fin qui tenuto ad una posizione realistica, peraltro in linea a quanto chiede un’ampia fetta della sua maggioranza. Pacher dovrebbe aprire ad una seria trattativa con la regione del Veneto ed arrivare ad una soluzione condivisa per la realizzazione della Valdastico Nord. Scenario che potrebbe avere anche interessanti ripercussioni per il futuro della concessione A22».

Soddisfatto della sentenza anche il Commissario straordinario della provincia di Vicenza, Attilio Schenck: «Mi sono sempre battuto perché la Valdastico fosse completata anche nel suo tratto Nord e la sentenza della Corte Costituzionale mette la parola fine alle pretese della provincia di Trento di volere essere solo lei a decidere in materia arrogandosi il diritto di contestare quanto deciso dallo Stato. La sentenza nel dare torto su tutta la linea al ricorso del Trentino, riafferma che è compito dello Stato decidere quali siano le infrastrutture strategiche da realizzare e la Valdastico Nord rientra tra queste». Secondo Schneck «ora si deve recuperare il tempo fin qui perduto e aprire una concreta trattativa tra regione del Veneto e provincia di Trento per trovare un accordo condiviso per il completamento della Valdastico, per dare una risposta alle esigenze di mobilità, di sicurezza e di minor inquinamento della mobilità di merci e di persone di tutto il NordEst. Spetta agli amministratori del Trentino - conclude Schneck - fare il primo passo nella giusta direzione senza ulteriori azioni dilatorie: dal Veneto e dal Vicentino c’è la massima apertura».













Scuola & Ricerca

In primo piano