Vaccino, ecco i primi della lista

Sanitari, forze dell’ordine e vigili del fuoco le categorie con priorità


Paolo Tagliente


TRENTO. Medici, infermieri, forze di polizia, vigili del fuoco e operatori della Protezione civile. Sono queste le categorie professionali che per prime saranno interessate dalla campagna di vaccinazione per l'influenza H1N1 al via, nella sua prima fase, attorno alla metà di novembre. Si tratta ovviamente di una scelta precisa del Governo che, nelle linee guida inviate nelle scorse ore alle regioni, ha pensato innanzi tutto a chi, per lavoro, è in contatto costante con molte persone e ricopre un ruolo socialmente importante. Altre categorie saranno probabilmente inserite nelle prossime settimane nelle lista, ma sarà l'unità di crisi costituita dal Ministero della Salute a decidere quali saranno e a comunicarle con un'apposita ordinanza. Assieme a loro, saranno vaccinate le persone affette da patologie croniche come malattie cardiovascolari, asma e diabete.

Questa, dunque, la prima mossa per contrastare la diffusione di una pandemia che, nelle ultime settimane, ha fatto registrare un incredibile incremento. A gennaio, invece, partirà la seconda fase del piano d'azione: il vaccino sarà disponibile per i giovanicompresi nell'ampia fascia d'età che va dai 2 ai 27 anni. Tra loro, infatti, sembra che il virus trovi terreno particolarmente fertile.
Il vaccino sarà distribuito gratuitamente e non sarà obbligatorio. Almeno nei primi mesi, inoltre, la sua distribuzione sarà di competenza esclusiva delle Asl. Non sarà possibile acquistarlo privatamente nelle farmacie, insomma. Diventa sempre più difficile, nel frattempo, compiere una stima dei casi di contagio di influenza A nella nostra provincia.

Fino al 25 agosto scorso si era a quota 15, ma ormai la conta non è più possibile. In molti casi, infatti, i sintomi sono talmente lievi che chi viene contagiato non ricorre nemmeno alle strutture ospedaliere. E così, l'unico dato ufficiale - quello riferito ai contagi ospedalizzati - non può che essere molto parziale. Sull'altro fronte, le autorità cercano di tenere il più possibile monitorato il numero dei casi di influenza, in generale. Numero che ovviamente comprende sia quelli di persone ammalatesi di influenza “normale” che quelli di chi, quasi sempre inconsapevole, ha contratto l'ormai famigerata “suina”. A conferma di ciò il dato riportato sul sito dell' Azienda sanitaria: nell'ultima settimana non ci sono stati ricoveri per la nuova influenza, ma solamente otto casi curati a domicilio e dunque segnalati, come previsto dalle attuali disposizioni, dai medici di medicina generale.

Si calcola che complessivamente, in Trentino, saranno vaccinate circa 200 mila persone, la metà circa della popolazione. Intanto, su dispozione dell'assessore Rossi, l'Azienda trentina sta già predisponendo una campagna di vaccinazione dell'influenza stagionale anticipata. Per oberare di lavoro distretti e ambulatori quest'anno si partirà alla metà del prossimo mese.
Secondo gli esperti, in Italia, il picco della pandemia della nuova influenza dovrebbe registrarsi tra metà dicembre e metà gennaio. In pratica, se le previsioni troveranno conferma, per Natale saranno a letto tra un milione e mezzo e tre milioni di nostri connazionali.













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