Università, in arrivo una pioggia di euro

Oltre 140 milioni l’anno fino al 2014, l’obiettivo è collocarsi ai vertici europei per la didattica e la ricerca


di Giuliano Lott


TRENTO. Nel giorno dell’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione, per l’Università di Trento arrivano oltre 140 milioni di finanziamento all’anno, mentre il presidente Lorenzo Dellai detta le linee guida per l’ateneo ormai di fatto “provincializzato”.

Del nuovo cda fanno parte, oltre al rettore Davide Bassi e al presidente del Consiglio degli studenti, Alessio Spitaleri, membri di diritto, il presidente Innocenzo Cipolletta con Sonia Bonfiglioli e Nathalie Tocci (scelti dalla Provincia), Gianni Toniolo, Chiara Saraceno ed Elisa Molinari (individuati dal Comitato fra i nominativi designati dal senato accademico e dalla Commissione per la ricerca scientifica), e Raffaella Giavazzi, componente designato dal Miur, il ministero dell’università.

Le linee guida per il triennio 2012-14 contenute nell’atto di indirizzo illustrato ieri mattina da Dellai alla IV Commissione sono in sintesi tre: qualità della didattica, qualità della ricerca e del know how tecnologico, internazionalizzazione. L’obiettivo dichiarato è far emergere l’ateneo trentino («già in vetta alle classifiche nazionali» ha chiosato con orgoglio Dellai prima di incontrare il cda) nella difficile competizione internazionale.

I tre macro-obiettivi dell'atto di indirizzo rappresentano un’evoluzione dell'accordo di programma. Per quanto concerne qualità della didattica e una sempre maggiore qualità della ricerca e del know how tecnologico, secondo Dellai è convinto che «il compito sarà reso più facile grazie a questa nuova configurazione, basti pensare che stanno nascendo i dipartimenti con funzioni fra loro integrate». In merito all'internazionalizzazione, il presidente della Provincia è convinto che il difficile confronto vada affrontato «rispetto al quadro europeo, che va mantenuto come nostro riferimento».

Nella partnership fra Provincia e Università, la pianificazione delle strategie viene affidata al cda, mentre la gestione del programma scientifico rimane in capo al rettore e agli organismi accademici. Secondo Dellai, bisogna puntare «alla crescita culturale degli studenti e, al contempo, supportare il processo di creazione di valore dentro la società».

Con degli obiettivi specifici. Innanzi tutto sviluppare la “società della conoscenza”: l'Università dovrà mettersi di più in rete con un sistema in cui giocano un ruolo anche scuola, innovazione, formazione degli insegnanti, sistema culturale e museale. Altro obiettivo, rafforzare il legame fra alta formazione e ricerca, «uno dei limiti maggiori del sistema italiano» ha detto il presidente. Il sistema trentino è però già forte di due fondazioni e diverse attività scientifiche «che compongono un unicum ed è quindi più facile provare a costruire un vero e proprio sistema della ricerca». L’ateneo dovrà anche relazionarsi con il sistema imprenditoriale locale e con le strutture cliniche del territorio.

Capitolo risorse:146,2 milioni di euro nel 2012, 140 nel 2013 e 148 nel 2014, ai quali si aggiunge la somma di co-finanziamento dell'Università, ossia le risorse proprie, pari a 72 milioni l'anno.













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