«Una vittoria vera, ora è possibile il cambiamento»

Filippi: «Popolo Pd oltre le aspettative dei dirigenti, sarà un partito meno snob». Gilmozzi: «Ora asfaltare le correnti»


di Chiara Bert


TRENTO. «Questo risultato di Matteo Renzi è una vittoria vera, legittimata da un’affluenza molto alta, che può portare a un’alternativa vera». Elisa Filippi, rappresentante dei comitati trentini per Renzi e sicuro nuovo componente dell’assemblea nazionale del Pd, scorre i dati che sanciscono l’exploit del sindaco di Firenze anche in Trentino. «È un dato omogeneo - osserva - un anno fa, alle primarie con Bersani per la premiership, Renzi vinceva nelle valli, oggi vince nelle sue roccaforti ma anche nelle città e perfino in roccaforti tradizionali della sinistra come Nomi e Isera, in quella destra Adige dove nel 2012 ha vinto nettamente Bersani e dove nelle assemblee dei circoli, tra gli iscritti, ha vinto Cuperlo». «È un’indicazione chiara quella arrivata dagli elettori - prosegue Filippi - c’è un popolo del Pd che va oltre le aspettative dei suoi stessi dirigenti e lo fa con costanza, tenacia e generosità. Ora sta ai dirigenti essere all’altezza di questo risultato». Come sarà il Pd di Renzi? «Non sarà un partito elitario e snob, sarà un partito inclusivo che rottama le correnti, come ha ripetuto più volte, e non fatto di accordi tra dirigenti». E sul Trentino aggiunge: «Questo risultato conferma anche nella nostra provincia il potere espansivo del Pd che lo rende sempre più il perno del centrosinistra autonomista».

Nella sede del Pd di via Torre Verde festeggiano anche i civatiani, Vanni Scalfi, Andrea Pradi, Antonio Sicilia, che portano a casa un secondo posto, confermando il risultato del voto tra gli iscritti, nettamente davanti a Gianni Cuperlo. «È il frutto di un lavoro che parte da lontano, nel coordinamento cittadino - spiega Andrea Pradi - noi abbiamo creduto in un progetto, nell’impegno sul referendum sull’acqua, sulla riduzione dei costi della politica. Il messaggio che arriva da queste primarie è che c’è una classe dirigente arrivata al capolinea e serve un rinnovamento». Per Pradi la convergenza tra Civati e Renzi si potrà trovare sulla proposta di una nuova legge elettorale, partendo dal Mattarellum per sgombrare subito il campo dal proporzionale. Quanto invece alle prospettive del governo Letta, «vedremo cosa dirà Renzi e quanto sarà condizionato dall’apparato, sul caso Cancellieri per esempio il peso dei ministri renziani si è fatto sentire».

Dei sostenitori di Cuperlo in sede si fa vedere solo Giovanni Curia di Rovereto. Al telefono Laura Froner, rappresentante del comitato, ammette che «è andata peggio di come si pensava». «In Trentino si conferma forte Civati, che ha saputo confermare tra gli elettori il consenso ottenuto tra gli iscritti». «Prendiamo atto, ora vedremo che riflessi avrà questa vittoria sul partito. C’è bisogno di un partito forte e coeso, che non si ripeta il fenomeno delle correnti. Speriamo che Renzi sappia assicurarlo. Molto dipenderà dalle sue decisioni, il timore che voglia fare piazza pulita c’è ma come ha detto Cuperlo, noi lavoreremo per l’unità del partito». Tra i primi a presentarsi in sede, ieri sera, il coordinatore provinciale Italo Gilmozzi, che ha votato per Renzi. Ringrazia le centinaia di volontari che hanno lavorato ai seggi, «per un partito non è mai scontato», i rappresentanti dei comitati e Rino Sbop, presidente del comitato dei garanti delle primarie. «Questo voto dimostra che gli elettori vedono nel Pd una proposta di governo, per questo la gente si muove e va a votare. C’è un’aspettativa forte, in particolare su Renzi. Con questa vittoria molto netta penso che avrà tutti gli strumenti per cambiare il Pd cominciando con l’asfaltare le correnti. Lo ha detto lui che se sarebbe stato segretario il 9 dicembre non ci sarebbero più stati i renziani. Ora il governo dovrà confrontarsi con lui e io sono tra quelli che sperano che il governo Letta vada avanti».













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