Una sola coltellata per Nichita

Eseguita l’autopsia sul giovane moldavo. Rifiutati i domiciliari, l’amico resta in cella



TRENTO. Una sola coltellata all’addome che ha passato da parte a parte il fegato e ha provocato la morte per emorragia. Questi i primi esiti dell’autopsia che è stata eseguita ieri sul corpo di Nichita Nicolae, il giovane moldavo ucciso sabato sera a Dasindo. Per il referto completo sarà necessario aspettare l’elaborazione dei dati che sono stati raccolti durante l’esame. Esame al quale hanno partecipato in qualità di consulenti Dario Raniero per la procura e Matteo Morelli, nominato dall’avvocato Nicola Degaudenz che difende Evghenii Paraschiv l’amico della vittima arrestato per ricettazione e iscritto nel registro degli indagati per omicidio.

Il ragazzo si trova ancora in carcere e ieri è stata rifiutata la richiesta di cambiare la detenzione in cella con quella ai domicialiari.

Intanto proseguono gli accertamenti da parte dei carabinieri che in questa indagine sono coordinati dal sostituto procuratore Marco Gallina. Nichila Nicolae, arrivato a Trento dalla Moldavia un paio di settimane fa, sabato sera era nell’area pic non di Dasindo assieme ad un gruppo di connazionali per una braciolata. Ci sono ancora dei dubbi su cosa sia successo ma poco dopo le 21 Nichita è stato portato da Evghenii vicino alle case di Dasindo. Evghenii voleva dare l’allarme perché l’amico era gravemente ferito a causa di una coltellata. Una coltellata che si è rivelata fatale per il ragazzo.













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