Un team ascolta il respiro della torreUniversità e Fbk al Buonconsiglio

Ad essere messa su un immaginario lettino è la Torre dell'Aquila al Castello del Buonconsiglio e ad essere ascoltato con molta attenzione sarà il suo respiro



TRENTO. Un paziente speciale per un team di specialisti dell'università e della fondazione Kessler. Ad essere messa su un immaginario lettino è la Torre dell'Aquila e ad essere ascoltato con molta attenzione sarà il suo respiro. Gli esperti studieranno gli impercettibili movimenti di contrazione ed espansione, determinati dalle variazioni di temperatura.
La torre che chiude a sud est il complesso del castello del Buonconsiglio ospita uno dei cicli pittorici di soggetto non religioso più belli e preziosi dell'arte tardo medioevale a livello europeo: il «ciclo dei mesi» che risale ai primi del 1400. Una pagina importante del nostro passato, che merita la massima cura e protezione dagli agenti atmosferici e che per questo va adeguatamente monitorata e protetta. Questa attività, cofinanziata dal ministero dell'università è frutto della stretta collaborazione tra i dipartimenti di ingegneria meccanica e strutturale (Dims - Paolo Zanon e Daniele Zonta) e di ingegneria e scienza dell'informazione (Disi - Gian Pietro Picco) dell'università di Trento con l'unità Embedded Systems della Fondazione Bruno Kessler (Amy Murphy) e con Tretec (Michele Corrà), spin off dell'ateneo.
Da più di un anno i ricercatori monitorano il comportamento strutturale della torre, utilizzando una rete di sofisticati sensori senza fili per rilevare ogni minima vibrazione, deformazione e variazione di temperatura che possa compromettere la struttura e, di conseguenza, gli affreschi. La mole di dati raccolti è notevole: ad esempio i sensori di vibrazione generano fino a 12.000 campioni in un solo minuto. Tuttavia, i nodi sensori sono di ridotte dimensioni, quindi non invasivi, e alimentati a batteria.
Il progetto ha preso il via sulla base di un suggerimento della Soprintendenza: da molti anni si discute la possibilità di risolvere il problema del traffico attorno alla zona del Castello del Buonconsiglio realizzando un tunnel stradale sotterraneo. Ma la sua realizzazione è stata più volte rimandata anche a causa del timore che questo intervento potesse causare cedimenti delle fondazioni della torre e mettere in pericolo gli affreschi.
Ma come sta la torre? «La torre oggi è in buona salute - commenta Daniele Zonta del Dims - e i dati raccolti finora non fanno sorgere alcuna preoccupazione sulla sicurezza della torre e dei suoi affreschi. Ma è fondamentale raccogliere una base di dati che ci permetta nel futuro di riconoscere possibili stati patologici dell'edificio».

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