Un’opera alta 18 metri per ricordare Rostagno 

Sabato, al convegno del trentennale della morte, sarà presentato dal Comitato il rendering dell’installazione di Kounellis. «L’innalzeremo al Parco delle Albere»



TRENTO. Sabato, finalmente, verrà scoperta l’opera. Soltanto il rendering, a dire il vero, ma sarà comunque un disvelamento: la dimostrazione della volontà di portare a termine (postuma) un’opera del grande artista Jannis Kounellis in memoria di Mauro Rostagno. Opera dal doppio valore: perché finalmente ci potrà essere un segno che ricordi il leader degli anni ruggenti di Sociologia e perché è un unicum di Kounellis, un’opera di grande impatto, una putrella di diciotto metri di altezza che assume la forma di una croce grazie a un masso in porfido bloccato da un cavo d’acciaio arrotolato attorno, ad alcuni metri da terra. Finalmente è stato anche trovato un posto per far mettere radici all’opera (dovrà necessariamente affondare per alcuni metri nel terreno per assicurare le fondamenta): sarà posta nel parco delle Albere, in una zona già individuata, all’incirca di fronte - per intenderci - al palazzo in cui ha sede l’Itas. Il posto è già stato approvato dalla giunta comunale dopo uin sopralluogo e mette fine alle traversie connesse con la prima momentanea collocazione, immaginata nello slargo davanti a Sociologia, di fronte al ristorante “a le Due Spade”. Troppo ingombrante l’altissima croce di Kounellis, troppo difficoltoso sprofondare nel terreno del centro storico per posare le fondamenta della putrella: ci sono anche dei resti romani in quell’area sotto via Verdi. E così, dopo aver perso un anno per trovare una nuova location, si è giunti all’individuazione di un’area nel parco delle Albere, comunque molto vicina alla BUC, la Biblioteca universitaria centrale, luogo idealmente vicino all’aula storica di Sociologia dove pulsava il cuore dell’Università nel Sessantotto. Il Comitato “Gruppo d’iniziativa per il ricordo di Mauro Rostagno a Trento”, presieduto da Gianni Palma, terrà una relazione/comunicazione sabato al convegno del trentennale della morte di Rostagno. Scoprirà il rendering e ricorderà tutti i passaggi che hanno portato alla realizzazione del progetto, compreso il momento in cui l’artista greco naturalizzato italiano Kounellis ha scelto la pietra di porfido in una cava della Val di Cembra, qualche settimana prima di morire nel gennaio del 2017. «Ma non è sicuro che realizzeremo l’opera - spiega Gianni Palma - perché occorre una bella cifra». Solo per il materiale e la posa in opera (scavi compresi) serviranno almeno centomila euro. «Ed è per questo che vogliamo anche lanciare un finanziamento in forma di crowdfunding: perché servono altri fondi per terminare l’opera che poi regaleremo a Trento. Un vero regalo perché l’opera in sé vale molto, molto di più. Per il valore artistico, il valore economico, il grande impatto, il valore di memoria». (p.m.)















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