Un ballo scatenato contro le violenze

Coreografia di ragazze, mamme, nonne ma anche uomini e bambini contro i troppi abusi. Poi il silenzio


di Jacopo Tomasi


TRENTO. Ballare e cantare per dire basta alla violenza sulle donne e sulle bambine. Anche il Trentino ieri si è mobilitato con manifestazioni a Trento, Rovereto, Arco, Pergine Valsugana, Dro e Riva del Garda. L'appuntamento clou è stato quello delle 17 organizzato nel capoluogo, con un flash mob in piazza Duomo al quale hanno partecipato quasi 500 persone. Tra loro una settantina di ragazzine della scuola di danza "la Formie", che hanno trascinato nel ballo tanta gente comune e passanti. Mamme con i figli. Qualche nonna. Persone di tutte le età e non solo donne. In piazza sono scesi anche studenti, padri, mariti in segno di solidarietà nei confronti del mondo femminile.

Già verso le 16.40 tanta gente affollava la parte della piazza davanti al Nettuno che s'affaccia su via Belenzani (il resto è occupato dal mega palco per la cerimonia d'inaugurazione dei Mondiali di sci nordico in programma il prossimo 20 febbraio). Alle cinque in punto, in contemporanea con moltissime altre città nel mondo, è scattato il flash mob organizzato attraverso i social network sulle note della canzone «Break the chain/Spezza la catena», che invita le donne ad «alzarsi, ballare, ribellarsi, libere da ogni oppressione», in un mondo nel quale «le donne non si possiedono un mondo migliore» dove si possa dire «questo è il mio corpo, il mio corpo è sacro». Alla fine della danza, è calato il silenzio per un lungo ed intenso minuto, in ricordo delle donne che sono state vittima di violenza. Sono ancora un miliardo, infatti, le donne e le bambine che nel mondo subiscono abusi. Una su tre anche in Italia. Per questo "V-Day" l'obiettivo degli organizzatori era quello di portare nelle piazze di tutto il mondo un miliardo di persone per lanciare un segnale forte e chiaro. Il Trentino ha sicuramente fatto la sua parte, anche perché non c'è stato solo il flash mob in piazza Duomo dalle 17 alle 18 a Trento. In mattinata - durante l'intervallo - nelle scuole medie e superiori della provincia molti studenti sono stati coinvolti in questo ballo contro la violenza sulle donne. Alle 14 è stata la volta dei Dipartimenti dell'Università, da Scienze cognitive ad Economia passando per Giurisprudenza, Ingegneria, Sociologia. Anche qualche candidato a rettore ha preso parte alla manifestazione, indossando per l'occasione abiti di colore rosso e nero, i colori della protesta (assieme al rosa). A Trento l'iniziativa è terminata alle 19, davanti al Café de la Paix in passaggio teatro Osele, dove c'è stato l'ultimo flash mob di una giornata intensa, che invita tutti a riflettere su un'atrocità che un mondo civile non può e non deve permettere.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera