Un autogol cancella l’addizionale Irpef

Finanziaria, la maggioranza sbaglia a votare un emendamento di Degasperi. Seduta sospesa, oggi si torna in aula


di Chiara Bert


TRENTO. Addizionale Irpef azzerata per un clamoroso errore nel voto in aula. Mancava poco alle 19 ieri quando la maggioranza provinciale è andata in tilt e ha detto sì a un emendamento di Filippo Degasperi (M5S), cancellando in pochi secondi una tassa che porta nelle casse della Provincia 89 milioni di euro, messi a bilancio per il 2015.

Il pasticcio è andato in scena in consiglio provinciale, dove dalla mattina si stava votando la legge finanziaria, quando è andato in votazione l’emendamento Degasperi per cancellare l’addizionale Irpef.

Dopo ore di votazioni a raffica su centinaia di emendamenti delle opposizioni, il presidente Ugo Rossi si è distratto e, convinto che si stesse votando un altro emendamento concordato con Degasperi, ha fatto segno di votare a favore. Tra i banchi della maggioranza per la verità qualcuno aveva capito giusto e stava per votare contro l’emendamento, ma di fronte al voto di Rossi e della giunta, ha fatto marcia indietro. Nel centrosinistra autonomista tutti hanno seguito il governatore e l'emendamento è stato approvato con soli due voti contrari. Le minoranze non hanno invece sbagliato e per la maggioranza la frittata era fatta. Un autogol dagli effetti pesantissimi, che ha improvvisamente fatto mancare al bilancio 89 milioni di euro.

La seduta è stata immediatamente sospesa dal presidente Dorigatti. Subito convocati i funzionari della Provincia, mobilitati per capire come riparare all’errore. Diverse le ipotesi allo studio, in primis quella di un emendamento correttivo di segno opposto a quello appena approvato. Strada troppo rischiosa secondo alcuni, che hanno proposto un voto d’aula che desse mandato alla giunta di cancellare «l’errore» in sede di coordinamento. Di certo il bilancio non può essere approvato senza la posta dell'addizionale Irpef.

Alle 22 la maggioranza era ancora riunita con il presidente per vagliare la via d’uscita. In cambio del via libera a tornare in aula e sanare l’errore, le minoranze hanno chiesto una contropartita. La proposta messa sul tavolo da Rossi è di eliminare l’addizionale Irpef per le fasce più basse: una misura da 3 milioni di mancato incasso.

Ma di fronte al grave impasse in cui si trova la giunta, l’opposizione alza il prezzo e punta ad ottenere di più: in questo caso sgravi più alti, almeno 10 milioni. «Ne discuteremo e domani (oggi per chi legge, ndr) faremo la nostra richiesta», spiegava a tarda sera Maurizio Fugatti. Il consiglio è riconvocato per questa mattina alle 9 quando si dovrebbe andare in aula con un pacchetto di emendamenti «blindati».

Prima che succedesse il pasticcio, la maratona sulla Finanziaria stava proseguendo con la prospettiva di una seduta protratta in notturna. Un pomeriggio di trattative a margine dei lavori d’aula si era concluso con alcune concessioni della giunta alle opposizioni, che avevano cominciato a ritirare una parte dei 2 mila emendamenti depositati.

Tassa di soggiorno: affittacamere «graziati». Non dovranno far pagare la tassa di soggiorno ai turisti i privati che affittano fino a tre stanze o appartamenti, ovvero per quelle tipologie private che non rientrano nella categoria Cav (casa appartamento vacanze) che hanno più di 3 unità immobiliari e saranno tenute a far pagare una tassa di soggiorno di 0,70 euro a notte per un massimo di 10 notti. È una delle concessioni fatte ieri dalla giunta alle minoranze. «Agevoliamo una forma di microreddito ma nel rispetto della legalità - chiarisce l’assessore Michele Dallapiccola - resta la sanzione per chi non dichiara l’appartamento a scopo turistico. Ci servirà per arrivare ad un’anagrafe di questa tipologia, che oggi non siamo in grado di quantificare». «Un modo per aiutare le famiglie che non hanno un business degli affitti», spiega Giacomo Bezzi (Forza Italia).

Telecamere e antifurti: 1,5 milioni. Rodolfo Borga (Civica Trentina) ha ottenuto 1 milione di euro per i Comuni che installano telecamere di sicurezza e altri 500 mila euro (in aggiunta a quelli stanziati la scorsa primavera con l’assestamento di bilancio) per contributi a chi installa un impianto antifurto in casa.

Scuolabus, paletti per l’appalto. La Lega con Maurizio Fugatti ha portato a casa paletti più restrittivi, sul modello della norma di Bolzano, in vista dell’appalto per gli scuolabus che sarà assegnato la prossima primavera, con l’obiettivo di favorire le aziende trentine dopo che l’appalto skibus è stato vinto dall’azienda romana Trotta: numero dei dipendenti reali dell’impresa rispetto al parco mezzi; corsi di guida in montagna dei dipendenti; capannoni per i mezzi in Trentino o zone limitrofe.

Disoccupazione agli stranieri. Fugatti e Bezzi incassano anche l’obbligo per gli stranieri stagionali che ricevono il sussidio di disoccupazione di garantire la propria presenza in Trentino; un aiuto ai padri separati (o divorziati) che saranno considerati “nucleo familiare” e quindi non più penalizzati nell’assegnazione degli alloggi Itea; un’applicazione più soft dell’Icef per l’accesso al Progettone; 250 mila euro in più per il servizio di trasporto dei disabili MuoverSi e, dulcis in fundo, l’impegno a destinare 1 milione per mettere in sicurezza una strada ad Avio (paese di Fugatti).

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano