Un'altra «spaccata» all'oratorio

Borgo Sacco, è la terza volta in un mese: la parrocchia ha presentato denuncia


Giuliano Lott


ROVERETO. Non era mai accaduto, in tanti anni di gestione. Invece, per la terza volta nell'arco di un mese o poco più, l'Oratorio di Borgo Sacco è stato visitato di notte da sconosciuti che l'hanno messo a soqquadro in cerca di soldi. O forse di consumare qualche vendetta personale, per quanto poco comprensibile. Stavolta padre Francesco, responsabile dell'Oratorio per conto della parrocchia, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri.

«Abbiamo parlato con il comando, siamo molto sereni, anche perchè gli uomini dell'Arma hanno già individuato alcune piste possibili. Noi - spiega padre Francesco - riteniamo che gli ultimi episodi, accaduti in un breve periodo di tempo, siano opera delle stesse persone. Auspichiamo che i carabinieri riescano ad individuare i responsabili». Sull'ipotesi di un "dispetto" da parte di qualche ragazzo un po' esagitato, il responsabile dell'Oratorio glissa. «Mi pare che cerchino più soldi che soddisfazioni d'altro tipo. Però, malgrado i danni siano piuttosti relativi, mi sembra preoccupante, e un po' figlio dei tempi, il gesto in sé. Questo è un luogo di accoglienza e condivisione. Qui non ci sono denari, come avranno scoperto da un pezzo anche i ladri, nè c'è merce da rubare. Ecco perchè fatichiamo a comprendere cosa abbia scatenato tanta furia».

Quello che padre Francesco poteva fare, l'ha fatto, compreso chiamare i carabinieri. Gli resta però l'amarezza: l'Oratorio di Borgo Sacco è sempre stato uno dei più frequentati della città, dove generazioni di saccardi hanno compiuto il proprio "cursus honorum" di adolescenti. Un luogo d'incontro plurale e accogliente, verso tutti.













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