Uffici, il piano acquisti di Dorigatti

«Risparmieremo sugli affitti». Le sedi dei gruppi costano 1 milione l'anno


Chiara Bert


TRENTO. Un milione di euro. È la spesa del consiglio provinciale che ogni anno se ne va per pagare gli affitti delle sedi dei gruppi. Il presidente Bruno Dorigatti, in linea con il piano immobiliare di Dellai, si sta muovendo con l'obiettivo di acquistare spazi in centro storico: «Oggi è un costo, ma in prospettiva sarà un risparmio importante sul nostro bilancio». Già sondati alcuni privati.

Dorigatti ne ha parlato ai capigruppo e tornerà sull'argomento la prossima settimana in aula, in occasione della discussione sul bilancio del consiglio. Il presidente si muove con lo stesso obiettivo dichiarato dalla giunta con il proprio piano immobiliare: 54 milioni in 10 anni, che di fatto saranno a costo zero - insiste Dellai - visto il risparmio (6 milioni all'anno) previsto sugli affitti e sulle spese energetiche della Provincia. Ma nel caso del consiglio, non ci sono immobili di proprietà da dismettere.

Oggi, per gli spazi in locazione occupati dalle sedi dei gruppi consiliari, Palazzo Trentini spende 1.074.000 euro all'anno. Si tratta di uffici sparsi in centro storico, la maggior parte in via Torre Verde (Pd, Upt, Verdi, Patt, Pdl), la Lega Nord in via delle Orne con la Civica per Divina e Amministrare il Trentino di Giovanazzi, l'Idv in via Romagnosi, il Gruppo Misto di Magnani in via Manci. «È una voce pesante e rigida del nostro bilancio - spiega Dorigatti - se vogliamo ridurla occorre ragionare anche su acquisti di immobili di proprietà». Il presidente ne ha parlato, anche con una nota scritta, al governatore Dellai, trovando disponibilità.

Una strada che si sta percorrendo è quella di concordare con la Regione l'utilizzo di alcuni spazi all'interno del palazzo di piazza Dante, dove il quarto piano oggi è sottoutilizzato. Ma contemporaneamente sono già stati sondati alcuni privati in centro storico, per esempio in Galleria Garbari, a fianco della sede del Difensore Civico, dove è in vendita una superficie per uffici. Un'altra possibilità da vagliare è nell'edificio un tempo occupato da Coin e poi da Maison du monde in via Manci.

La ricerca è indirizzata al perimetro del centro storico. «È chiaro che qui gli spazi hanno un costo superiore - ragiona il presidente - ma sono funzionali al consiglio dal punto di vista della logistica, evitano di perdere tempo negli spostamenti. È vero che nell'immediato si tratta di un impegno finanziario, ma in prospettiva avremo un risparmio importante». Un costo che, se letto alla luce della proposta del Pd di introdurre in Finanziaria il pareggio di bilancio, alimenterebbe il debito pubblico. «Ma si tratterebbe di un'operazione importante anche dal punto di vista del valore del patrimonio provinciale», rivendica Dorigatti. Fin qui, va detto, i prezzi scoraggiano: si parla di una richiesta di 1,2 milioni per un immobile stimato 700 mila euro. Ma la ricerca è appena cominciata.













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