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Turismo: presenze estive a -10%

Libardi (Asat): niente aiuti straordinari, dobbiamo attirare di più gli stranieri



TRENTO. Manca solo l’ufficialità delle cifre, ma il calo di presenze turistiche nella stagione estiva in Trentino si annuncia pesante: tra l’8% e il 10% di media, con punte tra il 15% e il 20%. Luca Libardi, presidente Asat, spiega il momento di difficoltà del settore alberghiero. «Questi numeri negativi si aggiungono a una situazione già pesante per l’economia del Paese. Il meteo ha certo condizionato la stagione estiva, arrivata dopo un inverno altrettanto problematico. Hanno sofferto molto i rifugi e i campeggi, com’era logico attendersi viste le precipitazioni. Del maltempo hanno beneficiato le città e i musei, che hanno offerto un’alternativa culturale ai turisti».

Gli albergatori, spiega Libardi, non hanno intenzione di invocare lo “stato di calamità” chiedendo alla Provincia sostegno per il comparto. «Non servono soluzione a spot, ma di lungo periodo. Purtroppo una stagione sfortunata può anche capitare, ma va senz’altro rafforzata la promozione del Trentino sui mercati internazionali. In media il 40% del mercato turistico estivo in Trentino è italiano, eccezion fatta per il Garda e pochi altri luoghi. Ed è evidente che con il diminuito potere d’acquisto l’italiano seleziona le spese anche nelle vacanze: se il tempo è brutto disdice la prenotazione, e quando si trova sul territorio spende di meno. É inevitabile, e del tutto comprensibile, data la situazione. Per questo dobbiamo spingere sui mercati esteri».

Qualche preoccupazione c’è, invece, per gli alberghi in tensione finanziaria. «Abbiamo parlato con l’assessore Michele Dallapiccola e da parte della provincia c’è la disponibilità a farsi promotrice di una sorta di “moral suasion” nei confronti degli istituti di credito con cui gli albergatori sono esposti». L’obiettivo è di ottenere perlomeno un allungamento dei mutui per consentire agli imprenditori di onorare i debiti nei confronti delle banche. «Noi non vogliamo arrampicarci sui vetri, ma è chiaro che - spiega libardi – oltre al meteo a pesato la crisi, che si fa sentire soprattutto sulle fasce di reddito medie e mediobasse. Per questo motivo il Trentino d’estate va reso più attrattivo sui mercati stranieri. Lo sforzo va fatto sulla promozione».













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