Tumori, dati «vecchi» di sette anni

L’apposito Registro gestito dalla Provincia è fermo al 2006: dovrebbe osservare e studiare il cancro in Trentino


di Matteo Ciangherotti


TRENTO. Ambire all'eccellenza è possibile e spesso, quando si parla di sanità, è questione di risorse e di obiettivi, frutto finale di scelte politiche e amministrative. Guardi al Trentino e ti aspetti il meglio, se poi “scopri” anche che la spesa sanitaria pro capite continua ad aumentare, almeno secondo il rapporto Osservasalute 2012 presentato al Policlinico Gemelli di Roma lo scorso 29 aprile in cui si evidenzia come la Provincia di Trento abbia registrato il maggior incremento di spesa sanitaria pro capite in Italia sia dal 2010 (+6,25% a fronte di un aumento medio italiano del +1,09%), sia dal 2005 (+28,96% a fronte di un aumento medio italiano del +12,59%). Sono tanti soldi e, nonostante le casse provinciali abbiano disponibilità maggiori che altrove, bisognerebbe domandarsi in modo lecito come e dove vengano spesi. Per adesso sappiamo dove non sono stati spesi. Sicuramente non nel Registro Tumori di Trento: uno specchio privilegiato che osserva e studia l'incidenza, la prevalenza, la sopravvivenza e la mortalità del cancro in tutta la Provincia e che fa parte dell'Airtum, l'associazione italiana dei registri tumori.

Gli ultimi dati sull'incidenza dei tumori in Provincia di Trento sono, per così dire, “vecchi”. Riguardano il triennio 2003-2006 e se, vista la penuria di risorse investite nei registri tumori di tutta Italia, sono in buona compagnia insieme a molte altre regioni italiane, si trovano invece lontani anni luce dal faro della sanità italiana, almeno in termine di prevenzione, educazione e comunicazione della salute: l'Emilia Romagna. Il registro tumori della “vicina” Modena ha concluso la registrazione dell'incidenza dal 1988 al 2010 e ha avviato la registrazione dei casi del 2011. La sopravvivenza per tutti i casi registrati è aggiornata al 31 dicembre 2011. Un report sui tumori nelle province di Modena e Parma, disponibile anche on line nel sito internet dedicato al registro, viene pubblicato in versione cartacea e costantemente aggiornato. Attualmente riguarda gli anni 2007, 2008, 2009 e 2010. Data la complessità delle analisi e le numerose difficoltà di raccolta dati sul territorio a cui sono sottoposti i registratori - operatori spesso soggetti a lavoro temporaneo, precari o titolari di borse di studio – per avere un registro tumori aggiornato e funzionante è più che mai necessario investire nel personale.

La Provincia di Trento, con la legge sulla tutela della salute del 23 luglio 2010 numero 16, ha istituito l'Osservatorio per la salute (articolo 14) che non si occupa, però, di Registro tumori, ma della valutazione globale del servizio sanitario provinciale e degli aspetti di promozione della salute attraverso un rapporto annuale sul profilo di salute della popolazione trentina. Il Registro tumori resta in carico al Servizio di epidemiologia dell'Azienda sanitaria che, però, si occupa anche della sorveglianza materno-infantile e dello screening oncologico. Non esiste, insomma, nessuna risorsa dedicata in modo esclusivo al Registro e i dati ne risentono. Uno dei criteri fondamentali dell'Airtum è l'individuazione di un trend temporale attraverso cui registrare l'aumento o la diminuzione dei tumori rispetto agli anni precedenti. Il triennio 2003-2006 può essere confrontato con l'incidenza 1999-2002 (gli unici due rapporti completi del Registro di Trento), ma dal 2006 in poi, quantomeno fino al 2009-2010, ci troviamo di fronte a un divario quantitativo e qualitativo.













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