Lavoro

Troppo caldo in fabbrica: salute a rischio

Un sondaggio della Fim Cisl in 24 aziende rileva le difficoltà, soprattutto per le donne, a causa delle alte temperature



TRENTO. In 24 aziende del settore metalmeccanico trentino, l’ 85% degli addetti lavora in condizioni di disagio a causa del caldo. E’ quanto emerge da una indagine on line della Fim Cisl del Trentino, che ha coinvolto 24 aziende raccogliendo 46 segnalazioni.

Si tratta di un sondaggio promosso il 26 giugno scorso in occasione della presentazione della campagna di prevenzione contro i rischi da colore nei luoghi di lavoro nel settore metalmeccanico.

Paolo Cagol della Fim, è il responsabile dell’indagine. «Sapevamo che le condizioni erano particolarmente gravose ma la campagna informativa e di sensibilizzazione e il sondaggio on-line hanno fatto emergere situazioni latenti addirittura più gravi di quelle che immaginavamo, anche dal punto di vista dell’informazione e della consapevolezza del rischio. Le perturbazioni dei giorni scorsi hanno solo parzialmente attenuato il problema, ma l’estate è ancora lunga e l’attenzione deve restare alta come soprattutto l’impegno di tutti a fare prevenzione con tutti gli strumenti disponibili. Ogni rischio legato all’aumento delle temperature nelle postazioni di lavoro durante i mesi estivi va valutato e affrontato al meglio. Per questo continueremo a raccogliere segnalazioni, a fare azioni informative e di sensibilizzazione nelle fabbriche cercando di coinvolgere anche le imprese, che su questo tema spesso tendono a minimizzare i rischi e a giustificare i mancati interventi con l’eccessivo costo che questi comporterebbero».

Nell’ambito della campagna è stato inoltre diffuso un vademecum per la gestione del rischio calore nelle fabbriche, con nozioni e indicazioni operative essenziali ma complete per una migliore valutazione del rischio, utili consigli per l’implementazione di possibili misure preventive e prassi da implementare nei luoghi di lavoro per rendere meno gravose le condizioni di lavoro oltre alle istruzioni di come intervenire in caso di emergenza e dei riferimenti di pronto intervento da contattare.

I dati raccolti al 10 luglio.

Nelle prime due settimane del sondaggio 45 le segnalazioni raccolte da cui è emerso che ben 38 lavoratori (quasi l’85% delle 24 aziende prese in esame ) lavorano in “condizioni di disagio” a causa delle alte temperature nella propria postazione di lavoro. Tra questi soltanto 4 dichiarano un livello “lieve” di disagio, in qualche modo comprensibile e giustificabile in questo periodo. Ben il 60% valuta invece “elevato” il disagio (in 14 delle 24 aziende coinvolte), con un quasi 8% degli intervistati che considera addirittura “insopportabile” la condizione di lavoro. Il restante 21% valuta infine “medio” il livello di disagio percepito.

Gli intervistati sono in maggioranza maschi di età compresa tra i 36 e i 55 anni. Una percentuale di donne (38% del totale) in verità superiore alla popolazione dei lavoratori maschi (62%) sembrerebbe peraltro suggerire una maggiore esposizione delle lavoratrici donna all’affaticamento fisico dovuto proprio alle alte temperature.













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