Trionfo per gli artigiani «tirolesi»

Dopo i tutù e le piume di struzzo hanno ballato indossando i pantaloni alla zuava


Gianluca Marcolini


ARCO. Dopo aver indossato tutù, gonnelline da flamenco e piume di struzzo non potevano certo creare troppo imbarazzo dei "normalissimi" pantaloni alla tirolese. Gli artigiani, quest'anno, hanno tratto ispirazione dagli Schuhplatter, il gruppo folcloristico specializzato nel tipico ballo bavarese, per sollazzare il pubblico del Casinò. Esibizione a scopo benefico.

Sabato sera è andata in scena la 7ª edizione del gran ballo degli artigiani, appuntamento che in questi anni ha raggiunto una dimensione a dir poco clamorosa e imprevista. Oltre duecento le persone sedute ai tavoli del salone delle feste per assistere alla divertente esibizione, momento culminante della cena di gala organizzata dall'associazione artigiani dell'Alto Garda e Ledro. Dopo essersi magistralmente esibiti, nelle scorse edizioni, in vari tipi di danza (dal balletto classico al flamenco fino al cancan), stavolta il presidente Graziano Rigotti e colleghi hanno optato per lo stile tirolese, in una riuscita imitazione degli Schuhplattler, i celebri "battitori di scarpe".

Elio Santoni, promotore dell'iniziativa fin dalla prima edizione, è stato costretto al ruolo di regista a causa dell'infortunio (frattura di una gamba) subito prima di Natale. Grazie alle sue direttive, e soprattutto a quelle dell'inflessibile insegnante, il gruppo di artigiani composto da Graziano Rigotti, Ilos Parisi, Renato Corraini, Gianluigi Mattei, Franco Bertamini, Roberto Fruner, Matteo Bresciani, Max Amistadi, Silvano Zanoni, Paolo Benini, Paolo Tomasi, Bruno Appoloni, Giovanni Rigatti e Celeste Boeri si è potuto guadagnare l'applauso divertito e sincero del pubblico. Il ricavato della serata verrà donato all'associazione Eliodoro.













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