Trento: terrorizzati per anni dal vicino di casa

Il racconto in tribunale di una famiglia delle Laste: «La nostra vita? Un inferno». Dal 1999 rapporti sempre più tesi tra minacce, insulti e violenze. Fino alla decisione di denunciarlo



TRENTO. Un inferno. Un inferno in cui una famiglia residente alle Laste è sprofondata all'improvviso nel lontano 1999, con l'arrivo di un nuovo vicino di casa. Da allora la loro vita è cambiata, quotidianamente costellata di minacce, insulti, danneggiamenti, violenze fisiche e psicologiche. La tensione è sempre altissima e ormai il solo nome di quell'uomo induce terrore. Che la situazione sia diventata insostenibile lo si è capito ieri pomeriggio, in tribunale a Trento, nel processo che vede il vicino di casa - 55 anni, sposato, una figlia e ieri contumace - accusato di stalking. Davanti al giudice Arianna Busato, marito e moglie, rispettivamente di 40 e 41 anni, genitori di due bimbi piccoli, hanno raccontato il loro calvario. In un paio di momenti, la tensione ha avuto il sopravvento e il racconto è stato interrotto dalle lacrime. La guerra ha avuto ufficialmente inizio nel 2000, quando il nuovo arrivato, che fin dall'inizio era parso assai poco propenso al dialogo, ha compiuto alcuni lavori di ristrutturazione e ha eretto due grossi camini davanti alle finestre della famigliola. I civili tentativi di far valere le proprie ragioni vengono in malo modo respinti e così, marito e moglie denunciano il vicino per abuso edilizio. Quando l'uomo viene a saperlo, minaccia di bruciare l'auto della quarantenne, di incendiare anche al capannone del padre di lei (che abita nello stesso stabile) e poi di uccidere tutti con il fucile. Poche ore dopo aver udito queste parole, la vettura della donna viene distrutta dalle fiamme: per quell'episodio il cinquantacinquenne patteggia e risarcisce il danno. Ma si tratta solo di un episodio. La guerra psicologica è insistente, fatta di piccoli gesti persecutori che tolgono il sonno alle sue vittime. Vittime che vanno in ferie di nascosto, così da impedire all'uomo di mettere in atto ulteriori ritorsioni sulla casa disabitata. Nel marzo 2006 il quarantunenne, che era stato a fare la spesa con la moglie, viene aggredito e picchiato brutalmente mentre si accinge a scaricare l'auto. Alla scena assistono i figli che, ovviamente, vivono nella paura del vicino e sono terrorizzati al solo sentirne la voce. L'uomo viene denunciato, compare davanti al giudice di pace e viene condannato. Ma nulla cambia. Nel 2009 getta un badile contro il rivale e lo ferisce ad una mano, poi danneggia auto, di cui sfonda a più riprese i lunotti e taglia le gomme. La coppia fa i salti mortali pur di non incrociarlo in cortile, i coniugi cambiano addirittura ogni giorno l'orario per recarsi al lavoro. Ma le intimidazioni non cessano e alla fine i due sporgono denuncia per stalking. A settembre la prossima udienza.













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