Trento sud, dopo 13 anni il casello è realtà

Ieri il taglio del nastro con 10 mesi di anticipo. Presto anche un nuovo centro servizi


Alessandro Maranesi


 TRENTO. Era il 1998 quando un giovane Alessandro Andreatta, assessore all'urbanistica del comune di Trento, si presentò alla circoscrizione di Ravina Romagnano a definire il tracciato del nascituro svincolo di Trento Sud. A Ravina non la presero molto bene, c'erano di mezzo terreni agricoli di pregio, e votarono la proposta di Andreatta con 19 no e 1 sì. Oggi il casello di Trento sud è realtà.  Un'opera (da allora sono passati ben tredici anni) importante e che è destinata a rivoluzionare la viabilità del capoluogo, di tanti centri circostanti e, in generale, la funzionalità dell'intera autostrada del Brennero.  Certo, ne è passato di tempo prima che gli automobilisti potessero aggiornare i navigatori satellitari e buttare via le vecchie cartine ma ora, finalmente, lo svincolo c'è: il progetto, approvato nel 2003, ha dovuto aspettare il marzo del 2007 perché potesse divenire realtà, dopo essere passato sotto le forche caudine dell'Anas e del Vai.  Una volta messe in moto le ruspe della Co.Ger (l'associazione temporanea che si era aggiudicata i lavori) le difficoltà sono continuate proprio per l'impossibilità della ditta che aveva vinto l'appalto a tenere aperti i cantieri («anche se non per cause ad essa imputabili» spiegano dall'Autobrennero). Così nel 2009 la seconda arrivata nella gara d'appalto, la ditta Oberosler assieme ad altre due imprese mandatarie, si è impegnata a portare i termine l'agognata uscita, tra l'altro alla stessa percentuale di ribasso all'epoca proposta da Co.Ger. Ora, come spiega l'ingegner Carlo Costa, direttore tecnico di A22, la stazione può entrare in funzione: 8 uscite, 5 in uscita e 3 in entrata, da cui transiteranno ogni giorno 16 mila auto. Ma che potranno arrivare, nei momenti di esodo, fino a 26 mila senza particolari problemi di congestione. A completare l'opera un viadotto, un sovrappasso che permetterà di tenere lontano l'Adige e le sue piene dal serpentone d'asfalto, un parcheggio e, in futuro, un centro servizi. Senza contare i lavori in corso per la bretella alla strada provinciale 90 e gli 800 metri di piste ciclabili.  Insomma, per dirla con le parole dell'amministratore delegato di A22 Paolo Duella «tutto è bene quel che finisce bene». Anzi, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, nonostante l'iter a dir poco tribolato dei lavori, l'opera è stata anche terminata in anticipo sui tempi promessi da Oberosler. Dieci mesi per la precisione (287 giorni): si sarebbe dovuto terminare a febbraio 2012 ma, anche grazie alla Provincia che ha pagato gli oneri aggiuntivi, ieri le sbarre del casello si sono alzate.  La domanda se i costi totali, pari a 17 milioni e mezzo di euro più 3 e mezzo per il già citato collegamento con la destra Adige, permetteranno davvero di migliorare radicalmente non solo le abitudini dei tanti utenti dell'A22 riceve risposte univoche: «I vantaggi non saranno solo per la città, commerciale, turistica, universitaria ma anche per gli abitanti dei tantissimi centri che gravitano su Trento. A Trento Sud abbiamo creato la possibilità di cambiare la vivibilità della città. Anche perché l'angusta uscita di Trento centro verrà presto chiusa» spiega il sindaco Andreatta.  Su questo tema interviene anche Lorenzo Dellai, presidente della Provincia anche lui presente all'inaugurazione: «Questa opera ha un grande merito: porre fino a quel "triangolo delle Bermuda" che è oggi la rotatoria del casello che ci apprestiamo a chiudere». Del resto, come ha chiarito l'assessore provinciale ai lavori pubblici Alberto Pacher, nella tentacolare rotatoria «transitavano milioni di auto ogni anno, creando colonne che arrivavano fino a Vigolo Baselga». Nonostante le proteste di qualche automobilista, quindi, l'uscita "Trento centro" presto non esisterà più: «Il nuovo svincolo non è solo la porta ideale per la città, ma è utile anche per tutte quelle valli che in qualche modo gravitavano attorno a quell'infausta rotonda oggetto di tanti rallentamenti» ha continuato Pacher, che ha così esemplificato la situazione: «In una città come Roma esistono 3 uscite autostradali, a Trento non servono». I tempi? «Massimo un mese» spiega l'assessore, da A22 parlano addirittura di due settimane. Anche perché Andreatta spinge per la chiusura: «Sarei stato favorevole per una chiusura immediata e un'eventuale riapertura in futuro in caso di necessità» ha chiarito in conferenza stampa. Agli automobilisti in arrivo a Trento si presenterà inoltre davanti un "tris" di piramidi, opera dell'artista locale Stefano Cagol a rappresentare il territorio e, in generale, i valori connessi al concetto di "tridentum".













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