Trento: stadio Briamasco, gestione allo sbando

Incustodito di notte, Trento Calcio sotto accusa. Il sindaco: «Così non va»



TRENTO. «A volte sono l'ultimo ad uscire la sera e accosto il cancello. Ma non so di chi sia la gestione dello stadio». Le parole di Gianni Petrollini, ds e allenatore del Trento Calcio, descrivono meglio di tanti discorsi una situazione allo sbando per quanto riguarda la custodia del Briamasco. Che di notte - lo testimonia la prova sul campo fatta dal nostro cronista - resta completamente aperto e senza controlli. «Così non va», dicono il sindaco Alessandro Andreatta e l'assessore allo sport Paolo Castelli.

Lo stadio come un groviera. A mezzanotte passata liberamente accessibile a chiunque: cancelli spalancati, si arriva senza nessun problema alle tribune, ma anche al bar, alla sede del Trento Calcio, agli spogliatoi e nei bagni. Il servizio di vigilanza notturno si limita ad accostare i portelloni, ma senza chiudere i lucchetti. A chi spetta la custodia, e dunque anche la vigilanza sulla chiusura dei cancelli? Ieri abbiamo cercato, senza successo, di contattare i vertici di Asis, l'azienda del Comune che ha in gestione il Briamasco. Ad usufruire dello stadio, durante la settimana, è però solamente il Trento Calcio, che sarebbe quindi il responsabile della custodia. Non ne sa nulla Gianni Petrollini, il ds che da poche settimane ha preso in carico una squadra allo sbando.

«Sono qui da pochissimo tempo e non conosco la situazione - spiega - vedo che c'è del personale che pulisce e a volte, quando sono l'ultimo a uscire, accosto il cancello, ma non ho le chiavi per chiuderlo». Una situazione che non piace al Comune, proprietario dell'impianto. «È un patrimonio comunale, quindi della collettività - evidenzia il sindaco Andreatta - è chiaro che sono preoccupato, è una situazione che così non va. Lo stadio è in gestione ad Asis, ma mi risulta che ci sia un accordo con il Calcio Trento che risponde per il tempo in cui lo ha in custodia». «Ci sono impianti sportivi gestiti con molto rigore - prosegue Andreatta - dove per entrare anche gli addetti del Comune, e perfino il sindaco, devono chiedere l'autorizzazione». Del fatto che al Briamasco si sia in presenza di un custode inadempiente è convinto anche l'assessore allo sport Paolo Castelli. Che però non sa a chi sia in capo la custodia dello stadio. «Asis ha la possibilità di gestire gli impianti direttamente, di affidarli a cooperative attraverso un appalto oppure, una terza via che come amministrazione abbiamo sollecitato, avvalersi delle società sportive a cui viene affidata la custodia e la pulizia. Non mi stupirei affatto - continua l'assessore - che in questo caso la custodia sia del Trento Calcio, che tra l'altro ha la propria sede all'interno dello stadio. È un aspetto che andrà verificato, certo è questa situazione non va bene».

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