Trento, Robol e Franzoia i due nuovi assessori

Nei prossimi giorni la comunicazione del sindaco: l’attuale vice capogruppo Pd al posto di Lucia Maestri, la giovane consigliera sostituirà Violetta Plotegher


di Paolo Piffer


TRENTO. Nel testa a testa finale sembra proprio averla spuntata Andrea Robol su Corrado Bungaro, entrambi consiglieri comunali del Pd. Robol sarà il prossimo assessore alla cultura e prenderà il posto di Lucia Maestri che correrà alle provinciali. Dopo settimane di riflessione il sindaco Andreatta, a cui spetta la nomina, ha deciso e nei prossimi giorni dovrebbe renderla ufficiale, a meno di ripensamenti dell’ultimo minuto che a questo punto appaiono improbabili. Per l’altro posto in giunta rimane in pole Mariachiara Franzoia candidata a succedere in qualità di assessore alle politiche sociali a Violetta Plotegher anche lei impegnata nella corsa di ottobre. L’ultima parola ce l’ha avuta il sindaco sentiti i partiti della coalizione. Andreatta ha comunicato la scelta allo stesso Bungaro nel corso di un colloquio di circa un’ora a palazzo Geremia. Il primo cittadino ha soppesato i pro e i contro. Di entrambi i candidati ha grande stima ma alla fine pare abbia pesato - oltre agli equilibri interni al Pd che come ben si sa tendono alla turbolenza anche in sede locale - la maggiore esperienza amministrativa di Robol, già assessore allo sviluppo economico nella precedente legislatura non riconfermato nell’attuale (sugli scranni di palazzo Thun è attualmente vicecapogruppo del Pd e membro della commissione pari opportunità, politiche sociali e abitative). Al suo posto Andreatta portò in giunta Michelangelo Marchesi, uomo a lui molto vicino, nonostante avesse preso meno voti di Robol - figlio dell’ex senatore Alberto, attuale Reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti - che andò poi a presiedere le Terme di Garniga. E sembra che il diretto interessato non l’avesse presa poi tanto bene nonostante si sia rimesso disciplinatamente agli ordini di scuderia. Anche questo aspetto potrebbe aver avuto il suo peso nel rush conclusivo, una sorta di risarcimento dopo lo “sgarbo”, chiamiamolo così, riservato in precedenza all’esponente dell’area cattolica del Pd già presidente circoscrizionale dell’Oltrefersina dal 1999 al 2005. Dal canto suo, il laico Bungaro portava in dote la presidenza della commissione cultura, staccata alla prima consigliatura e un solido apprezzamento, almeno secondo i rumors di palazzo Thun, della dirigenza. Vista anche la sua competenza, che però potrebbe essergli pure stata fatale, tantopiù in momenti come questi dove i conflitti di interesse, veri o presunti, la fanno ormai da padroni. Artista professionista e docente di violino, dopo diversi lavori all’estero nel campo dei diritti umani si è dedicato all’ideazione e organizzazione di eventi culturali. Ha dato tra l’altro vita alla società NaturalMente ArtEventi impegnandosi inoltre nella creazione e presentazione di spettacoli musicali e teatrali e nella produzione discografica.













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