Trento Rise, un anno a Dalmonego 

L’ex direttore generale della Provincia condannato per turbativa d’asta per l’appalto da 7 milioni a Deloitte. Giunchiglia a giudizio


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Un sistema per pilotare gli appalti milionari di Trento Rise a favore della multinazionale della consulenza Deloitte, con complicità ai piani più alti della Provincia. La sentenza letta ieri poco dopo le 13 dal giudice Marco La Ganga ha accolto in pieno le tesi dell’accusa rappresentata dal pubblico ministero Pasquale Profiti condannando a un anno di reclusione per turbativa d’asta l’ex direttore generale di piazza Dante, e uomo di fiducia per tanti anni di Lorenzo Dellai, Ivano Dalmonego (difeso da Franco Larentis e dal professor Fausto Giunta) che deve anche pagare un risarcimento provvisionale di 80 mila euro all’associazione Trento Rise in liquidazione. L’accusa aveva chiesto 8 mesi. Dalmonego aveva scelto il rito abbreviato in sede di udienza preliminare. Ieri davanti al giudice La Ganga sono stati riuniti tre filoni dell’inchiesta su Trento Rise, due riguardavano gli appalti più corposi e uno un appalto minore per il turismo. Imputati anche due componenti delle commissioni aggiudicatrici, i vertici di Deloitte in Trentino e l’ex presidente di Trento Rise Fausto Giunchiglia che ha preferito andare a giudizio a dibattimento.

Dalmonego era accusato di aver cercato di pilotare a favore della Deloitte la gara con la formula del Pcp (precommercial procurement) per la consulenza da 7 milioni e 474 mila euro per la costruzione di «modelli organizzativi e di processo per abilitanti il trasferimento tecnologico e l’applicazione di soluzioni innovative», una formulazione volutamente vaga nella quale era stato fatto rientrare di tutto, dalla riorganizzazione degli uffici della Provincia al programma di spesa dei fondi Fse.

Secondo l’accusa, Dalmonego, abusando della propria autorità, avrebbe esercitato pressioni nella gara per il Pcp Modelli per favorire la Deloitte che avrebbe anche ottenuto un trattamento economico di favore. L’obiettivo era quello di far pagare a Deloitte giornate di lavoro già prestate dai suoi funzionari e anche di coinvolgerla anche nei successivi Pcp che dovevano essere assegnati da Trento Rise.

Dalmonego avrebbe detto più volte, sia per telefono che via mail, che il Pcp Modelli doveva essere assegnato al più presto alla Deloitte e aveva anche espresso disappunto nei confronti di Fernando Guarino, segretario generale di Trento Rise, che esprimeva seri dubbi sul punto. Inoltre si sarebbe opposto ad abbassare i massimali di spesa richiesti dalla Deloitte e avrebbe spinto perché venissero liquidati i compensi richiesti dal rappresentante della multinazionale Massimo Bonacci. Avrebbe anche invitato il responsabile legale di Trento Rise a trovare il modo per superare le perplessità dei membri stranieri della commissione aggiudicatrice. Bonacci (difeso da Daniele Ripamonti), e il suo collaboratore Patrick Oungre (difeso da Marco Enrico Leanza) hanno patteggiato rispettivamente un anno e sei mesi e sei mesi di reclusione, anche loro per turbativa d’asta. La pena tiene conto del risarcimento pagato dalla Deloitte a Trento Rise, l’ammontare del risarcimento è coperto dalla clausola di riservatezza, ma pare sia superiore ai due milioni di euro.

I membri della commissione Roberto Bona (difeso da Luigi De Finis), ex dipendente di Informatica Trentina, e Andrea Grianti (difeso da Claudia Shammah), ex dipendente di Trento Rise sono stati condannati a un anno e quattro mesi. Va a giudizio con le accuse di falso e turbativa d’asta Giunchiglia (difeso da Maria Cristina Osele) che rischia grosso. Infatti è già stato condannato a 18 mesi per abuso d’ufficio e falso nel procedimento sulle consulenze legali di Trento Rise. Un’eventuale condanna potrebbe portarlo a sfondare il tetto dei 3 anni per la sospensione condizionale e portarlo in carcere. Udienza rinviata per Ivan Pilati, ex responsabile area business Trento Rise, difeso da Giovanni Rambaldi, in attesa della Cassazione sul procedimento per i rimborsi spesa gonfiati.













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