Trento: pub fracassone, la rivolta dei vicini

Cambia il titolare e sfuma l'apertura anticipata imposta dal Comune


Luca Marognoli


TRENTO. Si erano illusi di poter dormire qualche ora in più, senza quegli schiamazzi sotto le finestre fin nel cuore della notte. I residenti in via Santa Trinità e via Mazzini erano stati avvisati dal Comune: dal 15 novembre il pub Posta avrebbe dovuto anticipare la chiusura dalle 2 alle 23.30. Finalmente, avevano sospirato. Poi la doccia fredda: il locale cambia titolare e tutto torna come prima. La notizia ha gettato nello sconforto i residenti e preso in contropiede Palazzo Thun, che aveva emesso l'ordinanza di riduzione dell'orario di apertura dopo un'azione di monitoraggio, compiuta dai vigili, che aveva richiesto alcune settimane di lavoro. Pochi giorni prima che il provvedimento diventasse esecutivo è arrivata al Comune una lettera con cui veniva comunicata la cessazione dell'attività del precedente gestore e il subingresso nella stessa società di una nuova titolare. Tutto perfettamente regolare e consentito dalla legge. Sta di fatto che l'ordinanza è venuta meno e ora il pub potrà rimanere aperto, come prima, fino alle 2 del mattino. Il pub Posta era stato posto sotto sequestro nel dicembre del 2007 durante un'operazione antispaccio dei carabinieri. Riaperto dallo stesso titolare per un certo periodo, nella primavera scorsa è passato di mano, ad una gestione completamente nuova. «Fin dall'inizio abbiamo cercato di instaurare un buon rapporto con chi è arrivato, chiedendo che collaborasse nel vigilare sulla sicurezza dei nostri oggetti e della nostra incolumità», dice uno dei residenti. «Lui ci ha rassicurato: "Farò in modo che non siate disturbati". Da quasi subito però l'andazzo è stato diverso». I residenti lamentano disturbo alla quiete e danni commessi, naturalmente, all'esterno del locale. «La gente arriva alle 6 e mezzo e rimane fino alle 2, con schiamazzi per strada, risse (abbiamo chiamato anche i carabinieri), danni alle auto (si siedono sul cofano per bere) che ci costringono a cercare parcheggio in zone il più possibile lontane. C'è chi ha difficoltà ad entrare in casa nei giorni di maggiore affollamento». I contatti con il titolare sono proseguiti. «Dalla primavera ad oggi l'abbiamo incontrato 4-5 volte, ma non è cambiato nulla. Per lui è un lavoro, questo lo capiamo, ma per noi è vita». Poi la pazienza è finita. «Dopo Ferragosto, esasperati, siamo andati a parlare con il sindaco Andreatta e la vicecomandante dei vigili Maniero, i quali già erano a conoscenza della situazione delicata della via e hanno assicurato che i controlli sarebbero stati intensificati verificando se ci fossero stati i presupposti per anticipare la chiusura. Abbiamo presentato una richiesta in questo senso, firmata da 12 persone». A fine ottobre la buona notizia: «Dopo i rilievi dei vigili, dal Comune ci hanno comunicato che il locale avrebbe dovuto chiudere prima della mezzanotte a partire dal 15 di novembre». Neanche il tempo di esultare che è arrivata la notizia cattiva. «Quattro giorni prima di quella data ci hanno comunicato che l'intestatario aveva ceduto l'attività a un'altra persona: automaticamente si azzera la sanzione e si riparte con l'apertura fino alle due. Cosa che ci ha lasciato amareggiati e sconcertati. Speriamo che le cose cambino, ma io sto cercando casa in un altro Comune». Il marito della titolare, da noi contattato, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

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